Stop a “cartelle pazze”: se dopo 7 mesi Equitalia non risponde multa annullata

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Presto le “cartelle pazze”, quelle con importi a diverse cifre, risultato di errori da parte del Fisco, potranno finalmente far meno paura ai malcapitati che le ricevono. La commissione Finanze del Senato ha infatti messo a punto il testo di un ddl che permette il loro annullamento.

Il meccanismo è semplice: il contribuente che dovesse ricevere una cartella esattoriale prescritta o errata potrà, entro 90 giorni dalla notifica, presentare una dichiarazione all’ente creditore, che avrà ulteriori 60 giorni per dare una risposta. Trascorsi “inutilimente” 220 giorni dalla dichiarazione iniziale, la multa sarà automaticamente annullata.

Ovviamente per i cittadini che provano a fare i furbi sono previste megamulte, oltre la responsabilità penale: la sanzione amministrativa va dal ”cento a duecento per cento dell’ammontare delle somme dovute”. Il ddl prevede però che le nuove regole si applichino anche a tutti coloro che hanno presentato dichiarazioni per contestare le cartelle prima dell’entrata in vigore della legge.
L’unico nodo che resta da sciogliere è quello delle ganasce fiscali: al momento il testo prevede l’abrogazione di quanto predisposto dal governo Berlusconi e che faceva sì che queste scattassero, per i debiti sotto i 2mila euro, solo dopo due comunicazioni da parte dell’amministrazione (di cui la seconda a distanza di sei mesi dalla prima). La commissione è infatti ancora divisa e c’è chi punta a una mediazione: abbassando la soglia a 1000euro e dimezzando i tempi che devono intercorrere fra gli avvisi.
(Fonte BlitzQuotidiano.it
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