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Vertenza Ambiente Alto Sele: nel mirino dei sindaci il processo Chernobyl e impianto Castelnuovo di Conza

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Anche l’Alto Sele si mobilita per la tutela dell’ambiente riguardo le vicende del processo Chernobyl, iniziato il 30 gennaio, e che ipotizza l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali che hanno riguardato, tra l’altro, lo sversamento di sostanze nocive attraverso compost illegale nella provincia di Salerno. Si costituiranno parte civile la Comunità Montana “Tanagro-Alto e Medio Sele”, presieduta da Giovanni Caggiano, e i sindaci dei Comuni di Santomenna, Massimiliano Voza, e di Castelnuovo di Conza, Francesco Custode. Tutti e tre gli Enti hanno scelto di affidarsi all’esperienza comprovata del noto penalista del foro di Eboli avv. Giuseppe Giarletta, legale di fiducia del Comune di Santomenna e della Comunità Montana, nonché docente della “Business School del Sole 24 ore” di Milano.

Un’altra battaglia, dunque, si aggiunge, alle vertenze a tutela dell’ambiente nell’Alto Sele, dopo l’istituzione, a fine 2012, di un tavolo permanente tra i sindaci di Castelnuovo di Conza, Santomenna e Laviano, che ha sollecitato più volte enti ed istituzioni preposte (Curatore Fallimentare, Carabinieri, ASL, ARPAC, ecc.) al controllo di competenza per il monitoraggio e verifica delle emissioni maleodoranti in aria dell’impianto di Compostaggio di Castelnuovo di Conza, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente, nonché di tutte le condizioni di sicurezza in tema di salute pubblica, in attesa che la Provincia di Salerno accertasse finalmente il rispetto delle norme tecniche e delle condizioni in materia ambientali.

Una vertenza che ha portato, inoltre, i sindaci a diffidare di continuare le attività di compostaggio a Castelnuovo di Conza oltre il 31 dicembre del 2013, e a richiedere un incontro urgente con il Prefetto di Salerno per convocare attorno ad un tavolo unico il Curatore Fallimentare (ex Sorieco SRL Proc. 18/08 – Dott. Giancarlo Rubino), la Regione Campania (A.G.C. 5\Settore 8), la Provincia di Salerno (Settore Ambientale e Polizia Provinciale), l’ASL di Salerno (Unità Operativa Prevenzione Collettiva), l’ARPAC di Salerno, le Forze dell’ordine e i Corpi speciali con competenza ambientale, per la valutazione e la risoluzione definitiva della problematica inerente le attività dell’impianto di compostaggio di Castelnuovo di Conza.

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