«L’Italia muore di burocrazia». E’ questo il concetto sul quale ha puntato maggiormente colui che a domanda diretta su una eventuale candidatura alla presidenza della Regione Campania glissa, ma, subito dopo, fa un discorso col quale espone un programma da candidato in pectore. «In Campania abbiamo perso quattro anni –ha detto De Luca-. Alle scorse elezioni il centrodestra ha vinto sull’onda di un Berlusconi trionfante e del disastro del Pd a Napoli. Tuttavia, in questo periodo non una sola procedura burocratica è stata eliminata. Siamo addirittura peggiorati, abbiamo un sistema degno dell’era dei Borbone».
Ma le cose non vanno bene neanche a Roma. «Questo governo – ha sottolineato – ha fatto qualcosina sbloccando, ad esempio, alcune risorse per la Pubblica Amministrazione o evitando ulteriori tagli all’istruzione, ma viaggia sulla diligenza quando ci sarebbe bisogno di prendere un jet».
Di qui la stoccata al Ministro Lupi, «che Dio lo abbia in gloria», perché «quando si tratta di aprire i rubinetti dei finanziamenti per il Nord è sempre pronto, quando si tratta del Sud, invece, mai. Forse pensa che il ministero sia una bottega di famiglia». E venendo al suo ruolo al ministero: «Sono l’unico meridionale in un settore operativo del governo». Quanto al programma per rilanciare la Regione, De Luca è stato estremamente chiaro:
«Bisogna utilizzare i 6 miliardi di fondi europei per finanziare tre grandi progetti lineari: uno per l’area interna, un altro per l’area mediana e il terzo per l’area costiera». Per l’area interna, De Luca immagina un grande progetto ambientale che le consegni le caratteristiche del polmone verde regionale. Per l’area mediana, invece, un progetto di sviluppo artigianale. Quanto all’area costiera, che lui stesso ha definito una «miniera d’oro», bisognerebbe innanzitutto bonificare i 400 chilometri di costa e poi «far sviluppare un’area archeologica che da Pozzuoli a Paestum assumerebbe un valore mondiale».
Non è mancato, inoltre, un passaggio sulla vertenza Irisbus. «Lo stabilimento di Flumeri insieme all’Ansaldo potrebbe dare vita ad un polo del trasporto pubblico di livello internazionale». Infine, il passaggio che ha fatto comprendere le reali intenzioni di De Luca: «Dobbiamo dare vita ad un movimento civile, che vada oltre i partiti, anche oltre il mio partito, per fare in modo che le cose cambino. Dobbiamo spezzare la catena del clientelismo, del servilismo e del parassitismo e dobbiamo farlo insieme». Tantissimi i presenti, tra cui amministratori di ogni angolo della provincia e pezzi consistenti dell’apparato democratico e non. Indicative in tal senso la presenza di Caterina Lengua e l’assenza dell’ex senatore Enzo De Luca. E’ sintomo che il congresso si avvicina.
Fonte Orticalab.it
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