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Salerno: Capitaneria di Porto sequestra 27 mila kg di prodotti ittici destinati alla Tunisia

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Il personale militare della Capitaneria di porto di Salerno, sotto il coordinamento del Direttore marittimo dalla Campania, Contrammiraglio Antonio BASILE, ed alle dipendenze del Comandante della Capitaneria di porto di Salerno, C.V. Maurizio TROGU, hanno eseguito una serie di controlli sulla filiera della pesca che si sono conclusi nella nottata odierna.

In particolare i militari hanno sottoposto a controllo un TIR proveniente dal Veneto e pronto a partire per la Tunisia, a bordo di un traghetto con partenza dal porto di Salerno. Al momento dell’accertamento, i militari hanno rinvenuto, e sottoposto immediatamente a sequestro prima dell’imbarco, circa 27.700 kg di prodotti ittici (nello specifico cefali) confezionati in circa 3000 cassette, i quali erano pronti per essere esportati in Tunisia senza essere accompagnati dal Documento di Cattura.

Tale Documento, previsto dalla normativa comunitaria, è obbligatorio per tutte le operazioni di importazione ed esportazione di prodotti ittici all’interno degli stati della UE, ed è necessario al fine di combattere il fenomeno della pesca illegale. Per lo stesso prodotto non erano state predisposte nemmeno le informazioni prescritte dalla normativa vigente e finalizzate a permettere la rintracciabilità del prodotto ittico, a tutela della salute dei consumatori e per offrire agli stessi tutte le informazioni che devono essere disponibili in ogni stato della commercializzazione. Le informazioni che devono essere presenti e che mancavano sono relative al peschereccio che ha pescato il prodotto, alla zona in cui la stesso è stato catturato, all’indicazione della partita.

Attualmente il prodotto è sottoposto a sequestro all’interno del porto commerciale di Salerno, in attesa che la Dogana lo svincoli per renderlo di nuovo nella disponibilità del proprietario. Se ciò avvenisse nelle successive 48 ore (termine che i medici veterinari dell’Asl di Salerno, intervenuti sul posto dopo essere stati  chiamati dai militari operanti, hanno fissato per poter considerare ancora il prodotto idoneo al consumo umano) i cefali potrebbero venire destinati non solo alle associazioni di volontariato regionali ma, considerata la cospicua quantità, anche a quelle delle regioni limitrofe.

Al sequestro si deve aggiungere l’elevazione di un verbale amministrativo di circa 1500,00 euro e la denuncia per falso in atto pubblico nei confronti dell’esportatore che aveva dichiarato, al momento della presentazione dei documenti del pescato per l’imbarco, che lo stesso prodotto non era soggetto alla normativa comunitaria che prevede il Certificato di Cattura per l’import/export nei paesi UE.

L’attenzione dei militari rimane naturalmente molto elevata sul territorio ed i controlli continueranno nei prossimi giorni.

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