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Prostituzione, arriva il ddl che la regolarizza. C’è patentino e partita iva

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Se ne era parlato già qualche giorno fa. E’ stato presentato il disegno di legge bipartisan, firmato dalla senatrice del Pd Maria Spilabotte e sostenuto da un gruppo di parlamentari democratici e dalla senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini, che regolarizza la prostituzione. Patentino professionale, partita iva per pagare le tasse, controlli psico-fisici e la possibilità di prostituirsi in appartamenti sulla base di un permesso comunale, sono alcuni dei punti chiave del disegno di legge. La proposta, presentata al Senato nel corso di un’ affollata conferenza stampa, punta «a riconoscere i diritti di prostitute e gigolò e a limitare il fenomeno delle tratte». «Mi auguro – spiega Alessandra Mussolini – che non ci siano impedimenti come quando intervenni a favore della diagnosi pre-impianto. Gli ultracattolici facciano un passo indietro», aggiunge la parlamentare facendo riferimento al collega del Ncd Carlo Giovanardi.

LA TRANS. In sala era presente anche Efe Bal, transessuale turca nota per aver ricevuto una cartella esattoriale di 500mila euro da Equitalia per non aver potuto giustificare il suo reddito: «Voglio essere utile al mio secondo Paese – afferma – Renzi dice che vuole fare le riforme: bene, faccia qualcosa per 40-50mila persone che lavorano, cosa che per qualcuno sarà anche schifosa, ma pur sempre lavorano. In Germania dalla prostituzione guadagnano 6 miliardi di euro che in Italia potremmo utilizzare contro la crisi».

SETTE ARTICOLI. Il ddl è formato da sette articoli. Due, in particolare, rischiano di creare forti polemiche. Il terzo deroga agli «enti locali» la possibilità di individuare luoghi pubblici nei quali è consentito l’esercizio della prostituzione. Il settimo, invece, punta ad introdurre »venti ore di educazione sessuale nelle scuole secondarie».

Fonte LEGGO.IT

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