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8 Marzo. Il ricordo delle vittime del treno di Balvano del marzo 1944 a Dragonea

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Nell’ottobre 1954 Vietri sul Mare fu colpita da una tremenda alluvione che fece molte vittime e stravolse la tranquillità di questo paese della Costa d’Amalfi.

Dieci anni prima un’altra tragedia aveva sconvolto la “città delle ceramiche”: 19 vietresi, al momento accertati, residenti soprattutto nel borgo di Dragonea, restarono vittime del più grande incidente ferroviario della storia d’Italia, quello di Balvano, provincia di Potenza.

Sabato 8 marzo, ore 19.00, presso la Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo nel borgo del comune di Vietri sul Mare saranno ricordati i morti vietresi, ma anche quelli degli altri 60 comuni campani che registrarono perdite umane, attraverso la presentazione del libro di Patrizia ResoSenza ritorno. Balvano ‘44, le vittime del treno della speranza”, edito da Terra del Sole.

La giornalista e scrittrice metelliana rievoca la tragedia consumatasi circa 70 anni fa, che determinò la morte di oltre 600 persone. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo  del 1944, infatti, il treno merci 8017 si fermò sotto la Galleria delle Armi, prima di giungere alla stazione di Balvano, per una serie di circostanze, comprese quelle climatiche. Purtroppo il carbone utilizzato per alimentare la locomotiva e messo a disposizione dall’Esercito Alleato non era delle migliori qualità: produceva molte scorie  e pochissime calorie. Quella galleria, lunga quasi due chilometri, si trasformò in poco tempo in una camera a gas. Donne, uomini, bambini, giovani in erba  andarono incontro alla morte. I viaggiatori erano prevalentemente cittadini comuni,  persone che si adattavano a viaggiare stipati in vagoni merci per andare a Potenza a procurarsi da mangiare, a barattare pochi averi in cambio di cibo, ormai introvabile, per i propri figli.

Persone che vivevano nella miseria prodotta da una lunga e tormentata guerra, passate però alla storia come contrabbandieri e delinquenti da dimenticare presto. Da qui il silenzio che è piombato su questa tragica vicenda; sui morti che ancora oggi non sono noti; sul profondo dolore dei loro familiari.

La presentazione di “Senza ritorno. Balvano ‘44, le vittime del treno della
speranza
”, promossa dalla Comunità Parrocchiale di Dragonea, dall’Associazione Transboneia 2000, e dal Circolo della Stampa e Stampa estera Costa d’Amalfi, si aprirà con i saluti del parroco padre Domenico Spatuzzi, del sindaco Franco Benincasa, del presidente dell’Associazione Transboneia 2000 Mimmo D’Amore. A seguire gli interventi di Giampiero Della Monica, docente di Lettere, e l’intervista all’autrice del presidente del Circolo della Stampa e Stampa estera Alfonso Bottone.

 

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