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I passi indietro della Salernitana di Mister Gregucci

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Salernitana ingabbiata dalla sua lacuna più evidente, Gregucci impelagato nelle sue stesse idee, che poi altro non sono che pezze a colori da mettere lì alla rinfusa per coprire gli squarci emersi a Grosseto: è una squadra con tanto nerbo e possenti muscoli, ma senza cervello quando mancano determinate pedine. L’assenza di Pestrin si è rivelata più importante del previsto non perchè il calciatore granata sia fondamentale ma lo diventa nell’economia del 4-2-3-1 che presuppone un dispendio di energie e risorse notevole. Oltre Pestrin, assente per giusta causa, alla Salernitana domenica a Grosseto sono mancati soprattutto Mancini e Figgia.

Quest’ultimo ha fatto registrare un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, il primo, invece, ha fornito una prova a tratti irritante. E’ mancata la testa alla Salernitana e gli esperimenti di Gregucci, con Perpetuini centrale si sono rivelati un flop. Insomma oggi la Salernitana con Gregucci ha ritrovato forma, condizione e risultati ma alcune lacune, in mezzo al campo appaiono evidenti. La mancanza di alternative valide al duo Tuia, Bianchi preoccupa. Preoccupa l’atteggiamento di Mancini che sembra ritornato quello dell’era Perrone (ultimo atto), sconcerta la mancanza di scelte in prima linea. Oggi la Salernitana è Mendicino dipendente. Su Ginestra non ci sono certezze sui tempi di recupero e Fofana e compagni pur facendo molto fumo lì in avanti fanno poco arrosto. Per vincere i campionati e soprattutto i play off ci vogliono gli attaccanti che fanno gol. Oggi la Salernitana non ha nessuna punta in doppia cifra. E questo è più di un campanello d’allarme che dovrebbe far riflettere su quello che poteva essere e non è stato il mercato di riparazione di gennaio con il rafforzamento mancato del reparto avanzato.

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