Irpef: Renzi prepara il mega taglio da 10 miliardi, “fino a 200 € n più in busta”

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Matteo_Renzi_PremierUn taglio da 10 miliardi dell‘Irpef a beneficio soprattutto dei redditi da lavoro più bassi. Le misure economiche “choc” su cui puntaMatteo Renzi verranno illustrate nel pomeriggio, come annunciato dallo stesso premier con un tweet. Si tratta ancora per capire l’entità esatta del taglio che dovrebbe puntare sul rafforzamento delle detrazioni per il lavoro dipendente per i redditi fino a 15.000 euro. Per poi avviare un meccanismo di benefici progressivo fino a 55 mila euro. 200 EURO Con un guadagno in busta paga che può oscillare fra i 50 e i 200 euro.

In ogni caso i benefici riguarderanno i lavoratori dipendenti e non i pensionati, mentre potrebbe esserci anche una misura a favore degli autonomi attraverso detrazioni per i carichi familiari. Nelle ultime ore si mettono a punto le coperture: 5 miliardi arriveranno dalla spending review e altre coperture potrebbero essere garantite dal rientro dei capitali detenuti all’estero. Ma fare i conti richiede tempo ed è per questo che oggi in Cdm potrebbero arrivare solo delle linee guida, con rinvio dei provvedimenti ai prossimi giorni. Gli sconti dovrebbero essere attivi da maggio. Il Cdm esaminerà poi un piano per accelerare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.

Per il jobs act sarà presentato un disegno di legge delega che inevitabilmente allungherà di molto i tempi. Il provvedimento conterrà la riforma della cassa integrazione e degli ammortizzatori sociali con un sussidio di disoccupazione universale per tutti coloro che perdono il lavoro, compresi i collaboratori a progetto. In arrivo anche il nuovo piano casa che vale circa 1,6 miliardi, con l’abbassamento della cedolare secca per chi affitta a canone concordato (fino al 10%), sostegno all’edilizia sociale e l’incremento del Fondo affitti. Infine il governo dovrebbe sbloccare 2 miliardi per l’edilizia scolastica. Nell’attesa del Cdm resta alta la tensione fra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e le parti sociali.

I sindacati contestano la mancanza di un dialogo, ma è soprattutto la Cgil a sferzare il premier, senza escludere l’ipotesi sciopero. Più cauti gli altri sindacati, ma anche a corso Italia la Fiom si sgancia: “Non faccio minacce preventive”, dice il leader Landini. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi è tornato a chiedere interventi per la riduzione dell’Irap perchè questo sarebbe più utile alla crescita rispetto a “qualche euro in più”nelle tasche dei lavoratori”. Renzi ha intenzione di tirare dritto: “Faremo la più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra di recupero di potere d’acquisto per chi non ce la fa”. Il premier sa che solo con efficaci misure economiche potrà evitare gli attacchi (anche interni) che già sulla legge elettorale hanno fatto traballare il governo. Da Bruxelles, il ministro dell’Economia Padoan ribadisce che l’intenzione del governo è di puntare tutto sula crescita. La buona notizia per il governo viene dai dati Istat che segnalano una piccola ripresa, con il Pil in crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 2013.

Fonte LEGGO.IT

 

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