Violenza di genere: dalla Regione Campania 4,5 milioni per i centri antiviolenza

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violenza_donneDalla Regione Campania una risposta forte e condivisa contro la violenza sulle donne: la Legge Regionale n. 2 dell’11 febbraio 2011, proposta dalle Consigliere regionali di tutte le forze politiche e approvata all’unanimità dal Consiglio, che ha messo in campo misure di prevenzione e di contrasto contro la violenza di genere, tra cui i Centri antiviolenza,  è stata finanziata dalla Giunta regionale con il Piano Sociale di Zona 2013/2015 con 4 milioni e mezzo di euro che saranno ripartiti tra i 57 Ambiti Sociali per realizzare e potenziare i Centri antiviolenza e per garantire la presenza di almeno un Centro antiviolenza in ogni ambito territoriale della Campania.

L’importante argomento è stato oggetto della giornata di informazione e formazione promossa dal Consiglio Regionale della Campania sullo stato di attuazione della legge regionale 2/2011 contro la violenza di genere e delle norme per l’organizzazione  di una rete di servizi ospedalieri territoriali per l’accoglienza ed assistenza alle vittime di violenza di genere, approvate con legge regionale n. 22 del 21 luglio 2012, che ha visto la partecipazione delle Consigliere regionali Sandra Lonardo, Bianca D’Angelo, Monica Paolino e Mafalda Amente, del Gruppo di Forza Italia, Angela Cortese, Rosa D’Amelio e Anna Petrone, del Partito Democratico, e Anita Sala (Centro Democratico), del Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Paolo Romano e dell’Assessore regionale alle Attività Sociali Ermanno Russo.

Ad aprire i lavori è stato il Presidente Paolo Romano: “Il Consiglio Regionale della Campania ha dato importanti risposte legislative a favore delle donne e contro la violenza – ha sottolineato -; nella precedente legislatura approvando la legge elettorale regionale che, con la doppia preferenza di genere, ha portato in Consiglio il più elevato numero di donne elette, e in questa legislatura con l’approvazione della legge regionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere che ha messo in campo una serie di strumenti, tra cui i Centri antiviolenza, per scongiurare ed affrontare questo drammatico fenomeno che fa vergognare di appartenere al genere maschile. Un impegno – ha concluso il Presidente Romano – che il Consiglio regionale proseguirà per contrastare quello che è una vera e propria emergenza sociale”.

Dall’Assessore regionale alle Attività Sociali Ermanno Russo l’ottima notizia dell’importante stanziamento di risorse per realizzare e potenziare i Centri Antiviolenza: “una scelta politica che si inquadra, seppur in un contesto fatto di tagli feroci dei trasferimenti nazionali e di ristrettezze economiche regionali, nella ferma azione di governo della Giunta Caldoro a sostegno delle politiche sociali – ha sottolineato l’esponente del governo regionale – che ha aggiunto: se nella legge finanziaria regionale non e’ stato possibile trovare risorse, siamo riusciti  ad individuarle nel Piano sociale di zona ripartendole tra gli Ambiti sociali di zona e mettendo nelle mani degli Enti locali l’attivazione dei Centri antiviolenza e di una rete capace di far emergere il fenomeno con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e con le associazioni di volontariato attive sui territori”. L’assessore Russo, rispondendo alle sollecitazioni delle Consigliere sulla necessità di dare vita anche ai Centri di accoglienza per donne maltrattate, ha sottolineato che è possibile puntare sui fondi europei.

Vivace e denso di contenuti è stato il dibattito, moderato dalla giornalista del Tgr Campania Letizia Cafiero, che ha visto gli interventi delle Consigliere regionali, alcune delle quali si sono soffermate anche sui fatti di attualità politica riguardanti la bocciatura da parte della Camera dei Deputati degli emendamenti sulla parità di genere: “Dalla Regione Campania, la prima in Italia a dotarsi di una legge sulla doppia preferenza di genere che ha portato 14 donne elette in Consiglio regionale, arriva il nostro sdegno per quanto accaduto ieri in Parlamento che ha fatto un brutto passo indietro rispetto alle politiche di genere e alle scelte legislative che garantiscono le pari opportunità” – ha detto la consigliere Angela Cortese, che si è poi soffermata sulla legge regionale contro la violenza di genere sottolineando che “e’ stata la seconda legge approvata da questo Consiglio regionale da inizio legislatura offrendo un importante segnale politico che ha fatto seguito alla legge 11 della precedente legislatura sulla dignita’ sociale, dando vita ai centri antiviolenza, il primo presidio e risposta sul territorio grazie al ruolo fondamentale delle associazioni”.

Per la consigliera Bianca D’Angelo “il Parlamento dovrebbe prendere esempio dalla Campania mutuando il nostro modello di legge elettorale che ha portato il Consiglio regionale della Campania ad essere l’Assemblea legislativa con il più elevato numero di donne” ;  la Consigliere Segretario ha, poi, ricordato, che la legge regionale contro la violenza di genere è stata approvata sulla scia di quanto indicato dal Parlamento Europeo nel 2007 e dal Governo Berlusconi nel 2010  in materia di contrasto alla violenza di genere, prevedendo l’istituzione nelle strutture pubbliche di centri di ascolto e di supporto per donne che hanno subito violenza, legge che in Campania vede un centro-pilota nell’Ospedale San Paolo di Napoli e che ha già condotto alla individuazione di altre sette strutture, oltre alla attivazione dell’Osservatorio regionale sulla violenza sulle donne che darà informazioni importanti al fine di prevenire e contrastare questo dramma sociale”.

“E’ fondamentale coinvolgere nelle attività dei Centri antiviolenza le associazioni femminili attive sul territorio” – ha evidenziato la consigliera Rosa D’Amelio – sollecitando la Giunta regionale “a tenerne conto nell’ambito della definizione delle norme attuative e a puntare sulle Case di accoglienza per le donne maltrattate affinchè ce ne sia una per provincia. E’ questo un argomento sul quale come Consigliere regionali vigileremo affinchè si trovino le necessarie risorse per dare vita a questi fondamentali luoghi di aiuto e di supporto per le donne colpite da violenza”.

La consigliera Sandra Lonardo ha sottolineato che “le leggi approvate dal Consiglio regionale contro la violenza di genere dimostrano che l’unione fa la forza sui temi fondamentali che investono tutta la società” e ha rivolto un ringraziamento all’assessore Ermanno Russo “per la fattiva sensibilità dimostrata individuando  i fondi che garantiscono copertura ad una legge importante, mentre in molti altri casi leggi importanti rimangono inattuate perchè non la trovano” –  ha osservato ricordando come “un’altra fondamentale battaglia, intrapresa con l’approvazione di una legge regionale nel 2009, riguarda l’equiparazione retributiva delle donne a parita’ di mansioni, norma rimasta inattuata perché non ha trovato copertura finanziaria”.

La consigliera Anita Sala ha ricordato che “dal 1992 in Regione Campania si tenta di dare risposta alla violenza di genere, ma solo in questa legislatura siamo giunti alla approvazione di una legge contro la violenza e ciò è motivo di grande soddisfazione. La seconda fase della legge deve essere quella di realizzare le case di accoglienza” per le quali l’esponente di Centro Democratico ha rilanciato il tema dell’impiego dei beni immobili confiscati alla camorra e alla criminalità organizzata affidandoli in comodato d’uso ai Comuni ed accelerando le procedure.

“I fondi stanziati per i Centri antiviolenza sono il fiore all’occhiello della strategia regionale contro la violenza sulle donne e per la prevenzione di questo odioso fenomeno” – ha aggiunto la consigliera Monica Paolino – che ha sottolineato: “è fondamentale l’aspetto preventivo delle norme messe in campo  anche attraverso campagne informative e l’importante sinergia con i territori. Insieme con la prevenzione, è indispensabile creare la necessaria rete di assistenza per favorire le denunce da parte delle donne colpite da violenza, un tema questo che mostra ancora troppi elementi di debolezza e sul quale occorre insistere per far sì che le violenze escano dal sommerso”.

Facendo riferimento anche alla sua esperienza professionale come farmacista, attività che spesso diviene il primo punto di ascolto di chi ha subito violenza, la consigliera Mafalda Amente ha evidenziato che “è indispensabile il coinvolgimento delle strutture sanitarie e puntare sulle professionalità del sistema sanitario campano affinchè le donne che subiscono violenza possano trovare una risposta adeguata sul piano sanitario e psicologico. In tale ottica, oltre ad aver approvato una legge importante, anche sul piano culturale e simbolico per la nostra regione, ne seguiremo l’attuazione anche in relazione al coinvolgimento del mondo medico affinchè possa esplicare al meglio i suoi effetti”.

Infine, la consigliera Anna Petrone: “le Consigliere regionali hanno dimostrato sensibilità, concretezza e capacità di fare squadra su temi tanto importanti come la violenza di genere, proponendo la legge sulla violenza di genere che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio, ma non possiamo non notare – e quanto accaduto ieri in Parlamento ne è l’ennesima dimostrazione – che abbiamo ancora una cultura maschilista anche in Regione Campania dove – ha stigmatizzato – manca ancora un Assessorato alle Pari Opportunita’, una grave carenza che getta ombre anche sulle migliori azioni intraprese a favore delle donne”.

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