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Tratta ferroviaria Napoli-Salerno: la civiltà si ferma a Portici, i pendolari non possono più utilizzare il treno

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La tratta ferroviaria che collega Napoli e Salerno è diventata da un po’ di tempo a questa parte una vera e propria odissea per i tantissimi pendolari che ogni giorno si spostano per lavoro o per studio da una città all’altra. “Venti chilometri d’inferno. Il treno non collega più Napoli e Salerno, si spezza a Portici” si legge in un articolo di Napoli.Repubblica.it. Al mattino, quando la fretta mette le ali ai piedi dei pendolari che dalla provincia partono per Napoli, quella distanza è una prigione. Il primo autobus verso il capoluogo parte dal piazzale davanti alla stazione di Torre Annunziata alle 6,50. Il mezzo da 50 posti è sempre strapieno, i viaggiatori fanno a gara per entrarci.

Sono loro i “fortunati” ad arrivare al lavoro in poco più di un’ora. Gli altri non aspettano il bus che fa il percorso interno, il gruppo si dirige a piedi verso la Circumvesuviana distante 2 chilometri. Praticamente si tratta di attraversare tutta la città, la stazione Fs sta sul versante mare, quella della Circum sul lato opposto. “Uno stress pazzesco  dice ansimando Giuseppe, mentre si prepara alla camminata verso la Circum  ora dovrò aspettare la vesuviana per un’ora, il treno sarà affollatissimo e, come sempre, arriverò in ritardo in ufficio. È diventata un’odissea”.

L’odissea della trasferta Torre Annunziata-Napoli è cominciata due mesi fa, quando il muro di contenimento della settecentesca Villa d’Elbouef è crollato sui binari della linea ferroviaria Napoli Salerno, all’altezza di Portici. Un crollo importante, che oltre ad essere l’ennesimo schiaffo alla (inesistente) conservazione dei beni culturali, è un danno alla circolazione ferroviaria su quel tratto. Dallo scorso febbraio, i treni per Salerno e Napoli partono e arrivano a Torre Annunziata. Così le province più popolate come Portici, Ercolano, Torre del Greco restano tagliate fuori. Con loro, centinaia di viaggiatori che ogni giorno sceglievano quei treni. Cancellate in quel tratto anche le metropolitane che da Formia portano a Napoli, al loro posto un autobus come gli altri.

E, se la mattina, si fa a pugni per entrare in un bus veloce, la sera quasi tutti disertano il mezzo. Dal corso Arnaldo Lucci partono autobus semivuoti, quasi tutti scelgono la Circumvesuviana. “Ho perso 3 volte la coincidenza con il treno per Salerno –  racconta Stefano a Napoli.Repubblica –  alle 17 ho preso il bus da Napoli, siamo rimasti bloccati nel traffico e quando sono arrivato a Torre Annunziata, il treno delle 17,50 era già partito. Ho dovuto attendere un’ora e sono arrivato a casa alle 21″.

Quel che è peggio è che, dopo il crollo, a danno si è aggiunto danno. I lavori sono fermi, è scattato il contenzioso tra Rete ferroviaria italiana (Rfi) e i proprietari della Villa. La cordata di imprenditori che dallo scorso marzo si è aggiudicata praticamente un rudere per 4 milioni in un’asta indetta dalla quinta sezione del tribunale di Napoli, si è trovata a fronteggiare un crollo inaspettato. Ben presto è scattato il contenzioso legale.

Fonte Napoli.Repubblica.it

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