A Roccagloriosa (SA) tre cortei per celebrare la Pasqua. Processioni percorrono la cittadina

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Processioni_RoccagloriosaLa processione del Sabato Santo che si compie a  Roccagloriosa è un evento emozionante e atteso dai fedeli del paese. Questo rituale, unico per il suo genere, ha radici antiche e si svolge ogni anno da oltre cinque secoli rievocando la passione di Cristo. A celebrare il rito di quest’anno, per la prima volta il nuovo parroco della comunità don Raffaele Brusco, presente al cerimoniale anche il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro Monsignore Antonio De Luca.   La tradizione vuole che si inizi presto, alle sei del mattino i fedeli sono già riuniti in adorazione nella chiesa di San Giovanni Battista, da qui escono due cortei guidati dalle confraternite: quella del Rosario che porta la statua della Madonna, e quella del Santissimo Sacramento che accompagna il Cristo morto.

La prima processione che lascia la chiesa è quella che conduce la statua di Gesù, seguita da quella con l’Addolorata che abbandona il luogo dopo alcuni minuti. A queste si aggiunge un terzo corteo, che parte dalla chiesa di San Nicola di Bari in Rocchetta, e che porta in processione la Croce. Per l’occasione le due congregazioni sfilano in saio bianco e cappuccio, senza le mantelle colorate che le caratterizza, rossa quella del Santissimo Sacramento e nera quella del Rosario, in segno di lutto. I cortei guidati dai confratelli raggiungono la chiesa di San Nicola a Rocchetta, dove entrano e porgono il cordoglio, ossia la visita al sepolcro. Seguendo quello che è il rituale di questo tradizionale evento, le tre processioni percorrono vie differenti che non le fa mai incontrare.

Uno stuolo di ragazzi le accompagna suonando i “carrozzùni” e le “tarocciole”, strumenti che emettono rumore, ottenuto dal battere di alette su linguette di legno, un “suono” che vuole rievocare il dolore della natura per la passione di Cristo raccontata nel nuovo testamento.
Infine i fedeli giungono al luogo detto “Calvario”, qui il sacerdote celebra il rito religioso. L’omelia di quest’anno è stata affidata al Vescovo Monsignor Antonio De Luca, che ha voluto ricordare ai fedeli come questi santi giorni, che precedono la Pasqua, non siano solo di passione, quella passione rievocata nella processione, ma siano anche giorni di speranza  simboleggiata dalla risurrezione. Questo di Roccagloriosa è uno dei pochi esempi, che si conserva ancora nel territorio, di enfasi popolare che coinvolge l’intero paese nel rievocare la sacra rappresentazione.

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