Crisi: assemblea aperta dei lavoratori del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno

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parco_scientifico_salernoLa Regione Campania, già dal 2011, ha riconosciuto il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania tra i protagonisti della Rete Regionale della Ricerca e dell’Innovazione (Atto di Determinazione del Presidente della Giunta Regionale pubblicato sul BURC n.54 del 16/08/2011, Legge Regionale N.1 del 22 gennaio 2012 e la Deliberazione della Giunta Regionale n. 752 del 21/12/2012). Il Parco figura anche tra le poche società partecipate dalla Regione Campania operante sui temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.

Eppure l’ultimo provvedimento regionale sull’argomento, la Legge n.15 del 30 ottobre 2013, “Disposizioni in materia di razionalizzazione delle società partecipate dalla Regione Campania del Polo Sviluppo, Ricerca e I.C.T.”, non contiene esplicite indicazioni sul PST. Le lavoratrici ed i lavoratori di questa struttura vivono da tempo una situazione di gravissima incertezza per il futuro e, alla già difficile situazione di cassa integrazione e mensilità arretrate da oltre 7 mesi, si è aggiunta la decisione dell’ultima assemblea dei soci del 5 marzo 2014 di porre in liquidazione la società.

Queste professionalità sono dal 1995 a servizio delle nostre imprese, degli Enti e dei giovani del nostro territorio. Esse, in questi anni, hanno attivamente contribuito a progettare e gestire centinaia di iniziative di innovazione, ancora oggi di enorme attualità, alcune delle quali tuttora in corso e di un valore che supera i 2 milioni di euro! Le OO.SS., le RSU e i lavoratori del Parco trovano inconcepibile archiviare e disperdere così tanti anni di esperienze e di opportunità, con il rischio di dover riaprire subito dopo una nuova società che operi sugli stessi temi.

Questo territorio ha voluto fortemente la nascita del PST oltre 20 anni fa e da qui occorre ripartire. L’attualità delle professionalità impegnate non è in discussione perché l’innovazione, la creazione di impresa, la formazione sono oggi più che mai urgenti e attuali. E’ essenziale potenziare il percorso regionale che ha visto OO.SS. confederali e di categoria, RSU e lavoratori impegnati ad evidenziare alcune lacune della Legge 15/2013 e a salvaguardare l’enorme patrimonio di professionalità e progettualità che è parte di questo territorio e di questa regione e che va, non solo tutelato, ma potenziato e messo in rete con le altre eccellenze presenti, per favorire sviluppo e occupazione.

E’ per questi motivi che le OO.SS. confederali e di categoria hanno organizzato per lunedì 28 aprile, presso la sede della Cgil Salerno, alle ore 11.00, una assemblea aperta dei lavoratori del PST a cui invitano a partecipare soci del Parco e Consiglieri Regionali. Facciamo appello al senso di responsabilità e alla sensibilità che tanti amministratori esprimono quando auspicano più impegno da parte di tutti per favorire lo sviluppo basato sull’innovazione.  Ci sono ancora in attivo progetti su cui lavorare e ci sono nuove risorse e opportunità che questi lavoratori sono in grado di cogliere, per contribuire allo sviluppo dei nostri sistemi produttivi. I soci del PST possono rinnovare la fiducia che ha visto nascere il Parco, che è diventato negli anni una delle eccellenze della Campania, e sostenere il percorso regionale che abbiamo avviato.

5 Commenti

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  • Umanamente mi dspiace per la sorte dei singoli individui ma “politicamente” condivido la scelta di chiudere queste realtá che servono solo a fomentare clientele e a sistemare gli amici e i figli degli amici! Non mi risulta che abbiano mai prodotto nulla di significativo se non una generazione di lavoratori assistiti e privilegiati. Basta con questi carrozzoni a spese della collettivitá!

  • Si chiuda subito per cortesia. Non si è MAI capito di cosa si occupi questo Parco ma soprattutto COME si faccia per poter anche solo candidarsi.

  • X candidarti dovevi mandare il curriculum come si fa in tutte le attività private, solo che sono almeno dieci anni che non assumono nessuno e che il personale si è via via ridotto ai minimi termini(ho un amico che c’era entrato negli anni 90 x le sue competenze informatiche, non x le sue conoscenze).
    Per lavoro, leggendo qualche bando pubblico, ho visto che il Parco fungeva da catalizzatore, gestore o referente. Poi so che spesso era organizzatore di alcuni corsi regionali o provinciali per disoccupati e non. Per quanto ne so più che eliminarlo se le mansioni fossero assorbite dalla regione forse sarebbe meglio…

  • Se i politici non rispondono è la palese dimostrazione che i dipendenti del PST non hanno padrini politici!!!!!!!

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