Site icon Salernonotizie.it

Delio Rossi a LIRATV: “Ritorno a Salerno? Mai dire mai. Lotito? Se vuol far tutto lui nascono problemi”

Stampa
“Non credo che si possa ripetere un’annata del genere, quella fu una situazione non voluta ed un po’ fortuita, con la proprietà che spese tanti soldi per portare la Salernitana fuori dalla serie C. Fummo bravi a creare un bel mix con tanti ragazzi che si inserirono bene in un ambiente difficile, la Salernitana era la Juventus della serie C e ritrovarsi tanti giovani in rosa non fu facile per i tifosi che poi ci hanno dato tante soddisfazioni”. Lo ha detto l’ex allenatore della Salernitana Delio Rossi ieri sera a Goal su Goal su LIRATV.  Su un suo ritorno sulla panchina granata dice: “Mai dire mai anche se non credo nelle minestre riscaldate. Io devo ringraziare Salerno perché da lì è iniziata la mia carriera e ancora oggi ho gli stimoli per fare bene”.

Rossi, durante l’intervista, ha parlato anche di Lotito suo presidente quando allenava la Lazio: “Con Lotito ho vissuto una bella parentesi, raggiungendo risultati importanti ma abbiamo deciso di separarci anche perché io non sono bravissimo a tenere i rapporti con le persone”. Poi aggiunge:  “E’ difficile vincere tutti i campionati, ma credo che Lotito costruirà una squadra all’altezza dei tifosi, con molti giocatori del settore giovanile della Lazio”.

Poi aggiunge: “Il problema è che molti dei presidenti di  calcio si reputano dei conoscitori di questo sport”.E su Lotito dice: “Ovviamente se il presidente vuole occuparsi di tutto qualche problema può emergere”.

Poi Su Salerno ed i ricordi: “A Salerno ho vissuto emozioni che ho provato solo portando 50.000 tifosi palermitani all’Olimpico per la finale di Coppa Italia”.

Infine sul calcio italiano: “Bisogna ridurre le squadre professionistiche, non si possono avere tutte queste squadre. Serie A con 18 squadre o serie B con 20 compagini per evitare campionati stravolti da penalizzazioni. Poi bisognerebbe ristrutturare gli impianti sportivi, e dobbiamo avvicinare allo sport i ragazzi. Sarei favorevole alle squadre B per permettere ai giovani di crescere seriamente. Non esiste che in serie A ci siano 90 punti di differenza tra la prima e l’ultima, è ovvio  che la Juventus batta il Chievo anche per un discorso economico. Quando nel 2006 abbiamo toccato i vertici del calcio, le altre nazioni già pensavano a come ripartire. A noi manca la volontà non la capacità, gli altri sanno tornare indietro per migliorare le cose a differenza nostra. Bisogna sempre mettersi in discussione senza cullarsi di quello che ha fatto, anche a Salerno dovete uscire dal ricordo della serie A e cominciare a vivere nel presente”.

Exit mobile version