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Aeroporto: al Tar del Lazio il ricorso GESAC contro la privatizzazione

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Davanti alla terza sezione del Tar Lazio è fissata per giovedì l’udienza cautelare sul ricorso che Gesac ha presentato per chiedere l’annullamento, previa sospensione, del bando di selezione a procedura ristretta con il quale il consorzio dell’aeroporto di Salerno punta alla cessione del 65% del capitale sociale del Costa d’Amalfi. Per il socio di maggioranza dello scalo, la Camera di Commercio di Salerno, si sono costituiti gli avvocati Angelo Clarizia e Gaetano Paolino, mentre per il Consorzio c’è l’avv. Antonio Brancaccio. Quella di Gesac nient’altro è che una nuova richiesta cautelare per impugnare il nuovo bando di privatizzazione. La tesi del soggetto che ha già in gestione l’aeroporto di Napoli è semplice: in virtù di un accordo siglato con la vecchia giunta regionale targata Bassolino, Gesac deve essere il soggetto unico gestore degli aeroporti campani.

Dunque ogni altra operazione per fare entrare privati nella gestione è da ritenersi illegittima. I legali di Camera di Commercio e Consorzio ricostruiscono, invece, tutte le vicende legate all’aeroporto e sottolineano come fino al 2012 siano stati investiti 71 milioni per lo scalo ed ulteriori 86 milioni sono pronti per il piano di sviluppo aeroportuale di prossima attuazione. In quest’ottica, il tentativo di Gesac di bloccare tutto non solo punta ad estendere senza gara la concessione dell’aeroporto di Salerno ma rischia di pregiudicare tutti gli investimenti fatti e quelli ancora da completare. Inoltre, secondo i legali dell’ente camerale e della consortile del Costa d’Amalfi, Gesac omette nel suo ricorso quanto deciso dal Consiglio di Stato lo scorso anno, rigettando l’istanza della stessa Gesac con contenuto identico riguardo al precedente bando di privatizzazione dell’aeroporto di Salerno, poi andato a vuoto. I giudici supremi amministrativi, rilevarono che Gesac, gestore totale di Capodichino, «non riceve alcun pregiudizio diretto ed immediato, nonché grave ed irreparabile, dalla gara di cessione azionaria». Principio che potrebbe valere anche per il nuovo bando, poichè ricalca i contenuti del precedente.

Fonte LIRATV

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