Falzerano: “Sarei felice di ritornare in maglia granata”

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FalzeranoEra nella rosa di quella Salernitana di Lombardi che, senza ricevere stipendio e senza una società forte alle spalle, riuscì a far innamorare l’intera tifoseria e ad arrivare sino alla finale play off con il Verona grazie, soprattutto, all’unità di un gruppo attaccato alla maglia.  Tecnicamente dotato, rapido, bravo nell’uno contro uno e molto professionale, fu protagonista di un discreto girone d’andata ed autore di un bel gol contro la Paganese, prima dell’esplosione di Fabinho e Ragusa che gli fece perdere posizioni nelle gerarchie di mister Breda. Marcello Falzerano è uno dei primi calciatori verso il quale la Salernitana ha dimostrato un certo interesse in queste settimane ed il diretto interessato, ai microfoni di TuttoSalernitana.com si è espresso così in merito: “So che il direttore sportivo Fabiani ha contattato il mio procuratore in questi giorni e l’accostamento alla Salernitana non può che farmi piacere. Ci sono alte squadre che sono interessate al sottoscritto, ma è ovvio che vestire nuovamente la maglia granata sarebbe un onore per me. Conosco l’ambiente e la tifoseria, la città è bella e ci sono tutte le condizioni per fare bene”. 

Falzerano ricorda con affetto quell’annata per certi versi irripetibile: “Per un giovane calciatore fu un anno davvero importante e formativo, le difficoltà aiutano a crescere e si formò un gruppo fantastico, unito e che anteponeva a tutto la maglia granata. Una delle gioie più belle della mia carriera fu il gol nel derby con la Paganese, in uno stadio gremito e sotto la curva Sud: quando vidi la rete che si gonfiava mi sembrava di sognare, corsi ad abbracciare il dottor Cardasco e rimasi impressionato dal boato di tutto lo stadio”.

A proposito di gol, Falzerano a gennaio gelò un Arechi in contestazione siglando la rete del momentaneo vantaggio del suo Gubbio: “Ricordo bene quella partita. Ero arrivato da poco a Gubbio e ci tenevo tanto a dimostrare il mio valore, fu una sensazione strana andare a segno in quello stadio che mi aveva lanciato nel professionismo e che mi aveva regalato emozioni indimenticabili. Fui felice, ovviamente, di far gol, ma non esultai molto per rispetto della mia ex tifoseria”. Una tifoseria che potrebbe essere di nuovo la “sua”: “Nel calcio si dicono tante frasi fatte, ma vi assicuro che il fattore pubblico per una squadra è importantissimo. A prescindere dal mio eventuale arrivo a Salerno, la Salernitana ha dalla sua la componente tifo ed all’Arechi è difficile per tutti fare punti: proprio per questo, in Prima Divisione, i granata non possono non puntare a traguardi ambiziosi”.

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