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Processo Fonderie Pisano, Comune, Provincia e Codacons non si costituiscono parte civile

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Il “Comitato Salute e Vita” era presente oggi all’udienza nel processo penale contro il rappresentante legale ing. Luigi Pisano della Fonderia Pisano. Il Comitato si è costituito di fatto parte civile attraverso il suo portavoce Lorenzo Forte e alcuni componenti dello stesso comitato Massimo Calce e Ivan Galdi, oltre ai cittadini componenti dello stesso, si è costituita anche l’associazione Legambiente di Salerno, attraverso il suo rappresentante legale Gianluca de Martino, ed infine il Comune di Pellezzano.

Assenti ingiustificati nonostante abbiano da mesi annunciato la loro decisione come Enti di costituirsi parte civile, il Comune di Salerno e la Provincia di Salerno.

Ricordiamo che in più occasioni, anche negli incontri ufficiali tenutesi con il Comitato Salute e Vita, il Comune di Salerno nella persona dell’assessore all’ambiente Gerardo Calabrese ha annunciato la costituzione di parte civile dell’Ente, ma con grande stupore e rabbia abbiamo dovuto assistere oggi all’assenza dell’Ente Comune di Salerno. A seguito di tale grave comportamento il Comune conferma di non essere in grado di tutelare la salute dei cittadini.

Pertanto come Comitato Salute e Vita chiediamo al Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca di prendere provvedimenti urgenti nei confronti dell’assessore all’ambiente Gerardo Calabrese, auspicando la sostituzione dello stesso con la revoca della delega all’ambiente.

Nei giorni scorsi, peraltro, avevamo già espresso perplessità e preoccupazione per le sue dichiarazioni, che interpretavano male e in maniera superficiale, i dati recenti pubblicati sul sito dell’ARPAC, relativi ai risultati dei controlli effettuati dallo stesso Ente (parziali per quanto riguarda lo studio dell’aria, ma definitivi in merito allo stato di salute del fiume Irno) dai quali si evince un gravissimo quadro di inquinamento soprattutto sul territorio del Comune di Salerno.

Questi atti, posti in essere dallo stesso assessore all’ambiente mostrano uno scollamento totale con la comunità dei cittadini, e pertanto auspichiamo che arrivino dal Sindaco le motivazioni di tale assenza oltre che le scuse ufficiali come amministrazione comunale. Riteniamo che questa grave assenza da parte del Comune di Salerno sia uno “schiaffo” a tutte le persone che in questi decenni si sono ammalate o sono morti a causa di malattie oncologiche e respiratorie, oltre che a tutti i migliaia di cittadini che da decenni vivono in solitudine la sofferenza e la grave situazione d’inquinamento e devastazione ambientale.

Per quanto riguarda la Provincia di Salerno, l’assessore all’ambiente Bellacosa aveva annunciato la costituzione di parte civile nella commissione terra dei Fuochi tenutasi in Provincia, come risulta dal verbale, e aveva anche inviata una nota allo stesso Comitato Salute e Vita annunciando di aver dato mandato all’avvocatura per la costituzione. Pertanto chiediamo spiegazioni e le scuse ufficiali dall’Ente Provincia per tali gravi atti d’omissione, ritenendo tale comportamento ingiustificabile.

Infine merita una riflessione a parte la vicenda del Codacons, rappresentato dall’avvocato Marchetti, che annunciava “al mondo” la costituzione di parte civile dello stesso Codacons nel processo, ribadendo tale decisione anche nella stessa commissione provinciale terra dei fuochi, come si evince dal verbale.

Tuttavia oggi durante l’udienza alla richiesta del Giudice monocratico Cantillo, l’avv. Marchetti, pur essendo presente, non ha pronunciato parola, non costituendosi parte civile come associazione. Ricordiamo inoltre che la stessa associazione nei giorni scorsi era entrata sulla questione a gamba tesa annunciando e chiedendo la chiusura dello stabilimento, posizione che come Comitato Salute e Vita ribadiamo di non condividere, in quanto siamo per la delocalizzazione e chiediamo alla proprietà di fare passi concreti verso tale direzione, a tutela sia della salute che del lavoro.

Il Comitato Salute e Vita continua la sua battaglia e giovedì 12 giugno ore 18.30 terrà presso la propria sede chiesa “la Rotonda di Fratte” in via dei Greci, un’assemblea pubblica con la cittadinanza. Invitiamo chiunque voglia darci un a mano per ottenere la delocalizzazione delle fabbriche inquinanti e la liberazione del territorio a partecipare per restituire la speranza di un futuro certo alle giovani generazioni innanzitutto, ma a tutti i cittadini.

Attendiamo risposte in tempi rapidi e valuteremo giovedì in assemblea la strada da intraprendere innanzi all’indifferenza di alcune Istituzioni che ribadiamo crea grande indignazione e sconforto, ma che non farà abbassare al guardia alla voglia di cambiare al nostra realtà.

COMUNICATO DI Comitato Salute e Vita

LA REPLICA DEL CODACONS

Riceviamo e pubblichiamo dal responsabile dell’ufficio regionale del Codacons, l’avvocato Matteo Marchetti, la nota in cui viene fatta luce sul processo relativo alle Fonderie Pisano.

“In data odierna è stata già avanzata dall’avvocato dell’imputato una richiesta di patteggiamento a cui il PM quasi certamente non si opporrà. La parte civile è il soggetto maggiormente sacrificato dal patteggiamento: il giudice, quando accoglie la concorde richiesta dell’imputato e del pm, non può decidere sulla richiesta di risarcimento del danno derivante dal reato. Pertanto, la sentenza di patteggiamento non rende giustizia ai danneggiati come le associazioni ambientaliste e come le altre parti civili.

Non sono più accettabili processi a carico di Pisano (alla luce degli ultimi dati Arpac)  che terminano con oblazioni o patteggiamenti, siamo stanchi di accontentarci delle briciole. Negli Stati Uniti D’America il risarcimento del danno sarebbe potuto essere di decine e decine di milioni di Euro. La consapevolezza della giusta pena, impedisce il reato. Vogliamo un processo che termini con una sentenza definitiva di condanna. Vogliamo una giustizia che in tempi rapidi accerti le responsabilità ove ci siano. Ma possibile che un processo equo e rapido, così da evitare la prescrizione, deve essere un’utopia in Italia?”.

 

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