Bassolino, nel suo intervento ha fatto un excursus storico – politico dell’uomo e del politico Berlinguer, negli anni fiorenti del comunismo italiano. “Dobbiamo evitare ogni tipo di retorica – ha detto Bassolino – ed evidenziare una straordinaria esperienza e la sostanza e anche cogliere i limiti di Berlinguer e del Partito Comunista”. “A Berlinguer va attribuito uno straordinario riconoscimento – ha continuato Bassolino – perché il PCI, di cui Berlinguer fu segretario, è stato diverso dagli altri partiti comunisti nel mondo e poi era molto di più di un partito politico. Era un grande soggetto politico e una grande comunità di donne e uomini era quasi uno Stato nello Stato come una chiesa. Il PCI era un mondo con i suoi pregi e i suoi difetti”. “La cosa più bella di Berlinguer – ha ricordato l’ex sindaco di Napoli – era il sorriso. Aveva il dono di saper ascoltare e interloquire e uno sguardo profondo”. “Il problema più grande oggi – ha concluso Bassolino – è la crescita dell’astensionismo e la lontananza della politica dalla gente. Un’Europa lontana e poco democratica. Dobbiamo far in modo che la politica riesca a partire dalle persone così come sono e dai loro bisogni”. Al dibattito hanno preso parte anche altre figure istituzionali della Valle dell’Irno tra cui i neoeletti sindaci di Baronissi e Montoro Inferiore, Gianfranco Valiante e Mario Bianchino. Al termine del dibattito c’è stata la proiezione del film “La Voce di Berlinguer” del regista Mario Sesti.
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