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Università: protocollo di intesa tra UniSA e ONG Medici con l’Africa CUAMM

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La professione e il ruolo del medico non possono prescindere dalla natura multiculturale delle società moderne e dalla crescente presenza di migranti nel nostro paese, che rendono necessario creare professionisti della salute con la sensibilità umana e le conoscenze adeguate ad affrontare le sfide della salute globale”. E’ questa la premessa sulla quale si fonda  il Protocollo di intesa che venerdì, 25 luglio, sarà siglato tra l’Università degli Studi di Salerno e l’ONG Medici con l’Africa CUAMM. L’incontro avrà luogo nella sala del Senato Accademico con inizio alle ore 11.30. All’incontro parteciperanno, oltre al Magnifico Rettore Aurelio TommasettiDon Luigi Mazzuccato (Fondatore dell’Associazione Medici con l’Africa CUAMM), Don Andrea Manto (Direttore del Centro per la Pastorale Sanitaria e delegato CUAMM), l’avv. Tommaso Maria Ferri(Presidente della Fondazione “Rachelina Ambrosini”), il dott. Vincenzo Viggiani (Direttore Generale dell’AOU S. Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona), il prof. Mario Capunzo (Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno), il prof. Armando Lamberti(Università di Salerno) e Don Michele Petruzzelli (Abate dell’Abbazia della SS Trinità di Cava de’ Tirreni).

La firma di questo importante protocollo di intesa” – dichiara il rettore Aurelio Tommasetti –  “testimonia la ferma volontà dell’Università di Salerno di contribuire, unitamente alla ONG Medici con l’Africa CUAMM, alla  tutela della salute delle popolazioni africane, favorendola tramite la collaborazione con altri trentadue atenei italiani e numerosi centri sanitari africani, nell’ambito della ricerca e della innovazione, della didattica e dell’assistenza sanitaria”. Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima ONG in campo sanitario riconosciuta in  Italia (in base alla Legge della cooperazione del 1972), nonché  la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.

Oggi è presente in Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda con  157 operatori: 96 medici, 16 paramedici, 45 tecnici e amministrativi; 33 progetti di cooperazione principali e un centinaio di micro-realizzazioni di supporto, con i quali appoggia: 15 ospedali, 23 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 centri di riabilitazione motoria, 5 scuole infermieri, 3 università (in Uganda, Mozambico ed Etiopia). Sulla base dell’accordo che sarà firmato venerdì,  l’Università di Salerno, conclude  il rettore Tommasetti, “si impegna a promuovere moduli di insegnamento tematici sulla salute globale e a favorire lo svolgimento da parte degli specializzandi delle scuole mediche di periodi di formazione teorica presso strutture sanitarie africane”. Secondo quanto previsto dal progetto Junior Project Officier, la permanenza dello specializzando in un Paese in via di sviluppo durerà un anno.

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