Salerno: tre aree per delocalizzare le Fonderie Pisano

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asi_salerno_iniziativaAsi Salerno, presentate le tre aree per delocalizzare le Fonderie Pisano questa mattina 31 luglio 2014 presso il Consorzio Area Sviluppo Industriale Salerno. Ha fornito tre ipotesi di delocalizzazione l’Asi nel corso di un incontro con Cgil, Fiom -Cgil, Comitati, Azienda ed Rsu sulla futura collocazione delle Fonderie Pisano L’ubicazione attuale , infatti, è in contrasto sia con lo sviluppo della città che con quello delle Fonderie, visto che la dirigenza ha in programma di fare della fabbrica un vero e proprio polo meccanico che necessita, quindi, di spazi più ampi per espandersi. Sono 200 i lavoratori impiegati nelle Fonderie e il prodotto viene lavorato da 400 unità sparse in tutta Italia. “Le fonderie Pisano sono una realtà storica del tessuto produttivo della nostra provincia – è stato detto nell’incontro dai sindacati– e qualsiasi ipotesi di delocalizzazione non può prescindere da Salerno e da un raggio comunque vicino alla città”.  Le zone individuate sono tutte in area Asi a Salerno, come richiesto dall’azienda. Una di queste è l’ex Pennitalia con superficie di 60mila metri quadrati già coperta. Poi l’ex Ideal Standard e gli ex Fonditori Salerno.

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14 Commenti

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  • STATE PUR CERTI CHE VERRANNO DELOCALIZZATE NELLA ZONA IN CUI VIVIAMO NOI ALTRI CITTADINI DI SERIE “C” … ANCHE SERIE “D”…! TUTTA LA MONNEZZA, VIENE SMISTATA E DIROTTATA LI DA NOI NELLA ZONA INDUSTRIALE ARECHI…HANNO DELOCALIZZATO IL S.E.R.T. E PIU’ DI VENTI ANNI FA E DE LUCA, PROMISE ALLORA, CHE SAREBBE STATA UNA SITUAZIONE TEMPORANEA, PARLANDO DI MESI ! NON C’E’ NULLA DI PIU’ DEFINITIVO, DI QUALCOSA DI MOMENTANEO …

  • Dovete delocalizzare le persone non le fabbriche.

    Sono anni che misurate, non c’è niente, la puzza c’è sotto il letto dei vantaggi politici ed economici.

    La fabbrica qui o da un’altra parte è la stessa cosa, ma è necessario tenere alta la pressione sull’opinione pubblica che altrimenti non abbocca.

    Se non ci sono i presupposti le delocalizzazioni devono essere a carico di chi chiede le delocalizzazioni ovvero degli pseudocomitati.

    I tumori vengono anche in Groenlandia dove non ci sono fonderie è chiaro?

    Ciucci

  • “Le fonderie Pisano sono una realtà storica del tessuto produttivo della nostra provincia – è stato detto nell’incontro dai sindacati– e qualsiasi ipotesi di delocalizzazione non può prescindere da Salerno e da un raggio comunque vicino alla città”.
    HAHAHA
    MA SIATE SERI, SU.

  • avete provato a chiedere il parere anche all onorevole Girolamo Pisano (M5S) che è di famiglia…

  • Cementificio…Termovalorizzatore…Fonderie…non credete che state esagerando? Dobbiamo veramente incazzarci???

  • viva le Fonderie Pisano:- come realtà storica di antica data siamo stati lieti di ospitarle:- se però nei programmi della “ditta” vi è un progetto di ampliare il raggio d’azione dell’attuale attività ben vengano anche le delocalizzazioni purchè fatte in modo razionale e che non ledano gli interessi di altri cittadini:- il nucleo industriale sembrerebbe la realtà più opportuna a condizione che non si risolva in un nulla di fatto:- le attività buone vanno sviluppate ed il vantaggio è per tutta l’economia locale e nazionale ma anche della società se c’è una ricaduta positiva in termini occupazionali e di progresso su di essa:- > uno studioso della “materia”:-stop

  • Mi piace il comitato Salute e Vita propone la delocalizzazione e non il cambiamento dell’ impianto dei macchinari con quelli nuovi e a bassa emissione….vergognatevi compresa la Cgil adesso controllano l’ambiente un tempo si occupavano dei lavoratori, l’Italia va sempre peggio Destra e Sinistra che non esistono più e nel mezzo troviamo Miliardari Comici che vogliono governare il Paese ma siamo Italia o Kazakistan

  • Prima la gente compra le case a quattro soldi in località fuorni e poi pensa che le fabbriche dismesse possano trasformarsi in qualcosa d’altro!Cari signori prima di comprare le case in zona industriale potevate pensarci su un attimo.

  • Per una città turistica, o quantomeno che tenterebbe di spacciarsi per città turistica, una bella fonderia quasi in riva al mare, nell’area in cui ora c’è l’obbrobrio dell’ex Ideal Standard, mi sembra un’ottima soluzione…..

  • Per chi non lo sapesse , I camini saranno costruiti con filtri antinquinamento ambientale con costi di gestine di circa 500000,00 mila euro l’anno.

  • Tra paesaggi da conservare, siti archeologici da preservare, tra zone residenziali da salvaguardare, tra abusivismi di fatto e quant’altro, per l’industria che inquina non rimane nulla. Inutile girarci intorno. Il problema, alla fine, non si risolverebbe neppure se fossero delocalizzate in Cina (l’inquinamento globale diventa sempre più imponente).
    Una soluzione c’è: TUTTI A ZAPPARE!

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