La accusò di tradimento, la fece esiliare insieme alla madre di lei a Capri, la fece uccidere. Molte le novità di quest’anno, tra le più succulente, all’interno dei percorsi con gli Artigiani della Materia, sarà possibile accaparrarsi un’antica moneta, quella che batteva l’antica Volcei, fedelmente riprodotta “in diretta”, nel corso della manifestazione. Gustosa novità culturale, quella della moneta, ma il palato sarà soddisfatto da pietanze della cucina romana, ricavate dal “ricettario” di Apicio, come la “conchiglia di piselli secondo Commodo”. Il programma è ampio. Oltre al rifacimento della moneta saranno allestiti laboratori di tessuti, per la manifattura del gladio, del bronzo, di gioielli arcaici, degli archi, degli antichi profumi, del vetro, dell’argilla, della pelle e del cuoio, dei giocattoli. Ma gli Artigiani della Materia proporranno anche la ricostruzione di un antico thermopolium, un luogo di ristoro dove era possibile acquistare cibi pronti per il consumo.
Saranno costruiti e sarà possibile vederli modellini di armi di assedio, ci sarà la farmacopea/erborista, il vasaio, saranno rifatti piccoli mosaici e affreschi, e addirittura le calzature. La storia di Buccino – Volcei è quella di una cittadina che in epoca romana, oltre a battere moneta era una sede amministrativa del circondario, divenuta importante anche per la sua posizione geografica, che la vede dominare a volo d’uccello, tutta la piana. Svariate dunque le case patrizie, le sepolture che testimoniano la presenza di una cittadina romana molto sviluppata i cui resti sono raccolti nel Museo “Marcello Gigante” archeologo di spessore internazionale a cui Buccino ha dato i natali. Tra i “pezzi” pregiati il corredo degli ori, che da Londra a Ercolano, fa il giro del mondo, il vaso di Assteas, la cintura dell’armatura di un militare, in cui è visibile il segno della spada che la trafisse.
Buccino rappresenta inoltre, uno dei rari Musei a cielo aperto, con tutto il centro storico riemerso a strati sotto le case moderne, dopo il terremoto del 1980. C’è più di un motivo, dunque, per visitare Buccino, non solo nella tre giorni dedicata alle Historiae. Buccino è anche famosa per la produzione di olio dop, manufatto tipico delle colline del Salernitano. Ma forse non tutti sanno che da un allevamento di asine e dal loro prezioso latte si producono unguenti e creme. Terra di storia, di aria buona e di sorprese da scoprire visitandola.
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