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Tasi: Cgia, Salerno tra i venti capoluoghi dove è più “pesante” dell’Imu

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All’esame mancano al momento almeno 25 capoluoghi di provincia, ma secondo la Cgia di Mestre, alla luce dei

dati disponibili per i 76 comuni presi in esame, in 2 comuni su 3 in media l’importo Tasi sarà più ‘leggero’ dell’Imu. A beneficiarne, in particolare, per la Cgia, anche i proprietari di prima casa nelle grandi città come Torino, con un risparmio di 332 euro, Roma (319), Milano e Genova (174), Napoli (165). A Siena il vantaggio più alto: 374 euro. A Salerno il peso medio è contenuto ma comunque evidenziato in rosso dalla CGIA. Nel 2012 per l’IMU si pagava in media 436 euro a famiglia. Con la Tasi 2014 c’è un incremento dell’11% che porrta ad un aumento a 447 euro. Undici euro in più rispetto al 2012.

L’Ufficio studi della Cgia ha comparato l’importo che i proprietari di prima casa pagheranno quest’anno con la Tasi rispetto a quanto hanno versato nel 2012 quando c’era l’Imu. “Ovviamente – precisa il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – il risultato che emerge da questo confronto è ancora parziale, perché non hanno ancora deliberato l’aliquota Tasi, o pubblicato la medesima sul sito del Dipartimento delle Finanze, almeno altri 25 Comuni capoluogo di provincia: tra i quali, realtà importanti come Bari e Palermo. Tuttavia, stando ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia Imu versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012. Soprattutto nelle grandi città, i risparmi saranno di tutto rispetto: a Torino ammonteranno mediamente a 332 euro, a Roma a 319 euro, a Milano e a Genova a 174 euro e a Napoli a 165 euro”. La Cgia rileva che i calcoli sono stati effettuati sulla rendita catastale media di ciascun Comune capoluogo di Provincia.
Inoltre, si è presa in considerazione un’abitazione di tipo civile (categoria catastale A2 che comunemente è la più diffusa) e sono state rilevate le aliquote e le detrazioni presenti nelle delibere comunali pubblicate entro l’8 settembre 2014 sul sito del Dipartimento delle Finanze. Ovviamente, i risparmi o gli aumenti di imposta sono importi medi. La situazione cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni Imu infatti rendono il confronto con la Tasi sfavorevole per il contribuente. Ripetendo i calcoli sono oltre il 50% dei comuni capoluoghi di provincia (40 su 76) nei quali la Tasi è più pesante dell’Imu. I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+200 euro), a Mantova (+120 euro), a Prato (+117 euro), a Trieste (+100 euro), ad Ascoli Piceno (+85 euro) e a Lucca (+83 euro).
Coloro, invece, che dal confronto Tasi/Imu godranno il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: il vantaggio economico rispetto al 2012 sarà per ciascuno di loro di 374 euro. Seguono i torinesi (-332 euro), i romani (-319 euro), i livornesi (-277 euro) e i brindisini (-260 euro). “Se teniamo conto che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l’Imu sulla prima casa, gli importi previsti dalla Tasi per l’anno in corso – conclude Bortolussi – rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie, soprattutto a Bologna, dove il versamento medio si aggirerà attorno agli 867 euro. Meno pesante ma altrettanto impegnativa la situazione che si verificherà a Genova, a Torino e a Milano, dove i proprietari dell’abitazione principale pagheranno rispettivamente 725, 716 e 624 euro”.

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