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Legge di Stabilita’, assessore Vetrella: Basta con i tagli ai trasporti

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“Basta con i tagli ai trasporti! Ancora una volta un governo nazionale sembra non comprendere l’importanza di un settore strategico del Paese per la vivibilità dei cittadini, per lo sviluppo dell’economia, per la lotta all’ inquinamento acustico e atmosferico. Ancora una volta si ignora l’importanza che hanno treni, autobus, tram, metropolitane nella vita di tutti i giorni di milioni di pendolari, lavoratori, studenti, imprese, giovani e anziani, donne e uomini. E’ facile annunciare di tagliare le tasse alle imprese scaricando poi sulle Regioni l’onere di far quadrare i conti con sempre meno risorse a disposizione. Per non parlare del patto di stabilità, i cui limiti ci costringono paradossalmente a non poter pagare regolarmente, anche avendo i soldi, i contratti di servizio, portando le aziende di trasporto a indebitarsi, a ritardare i pagamenti degli stipendi a migliaia di lavoratori, e per giunta aumentando il debito pubblico per gli interessi che si devono onorare per i ritardati pagamenti”.

Così l’assessore ai Trasporti e Viabilità della Regione Campania, Sergio Vetrella, sottolinea le eventuali conseguenze negative sui trasporti dell’ipotesi di legge di stabilità proposta ieri dal governo Renzi, che prevede un taglio di circa 4 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario.

“Non sono bastati – continua Vetrella – i 460 milioni tagliati complessivamente alle Regioni tra il 2010 e il 2011 per il settore, comprensivi degli investimenti per l’acquisto di nuovi autobus e della manutenzione delle ferrovie regionali. Tagli che abbiamo inutilmente cercato di sventare nella commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio – da me coordinata – della Conferenza delle Regioni. Ci è già stato chiesto inoltre il sacrificio di una riprogrammazione di tutti i servizi, che le Regioni hanno fatto con una approfondita razionalizzazione, e che già ha gravato notevolmente sugli utenti. Perché il Governo non chiede agli utenti quale è lo stato dei servizi di trasporto che devono garantire la loro mobilità? Perché si è dimenticato che la legge prevede, a fronte di parametri misurabili, penali per le Regioni che mettono a rischio ulteriori 550 milioni di euro?”.

“Chiedo al governo Renzi conclude l’assessore regionale – cosa farebbe se fosse nelle nostre condizioni? Come coprirebbe i tagli che ci vuole imporre nel campo dei trasporti senza danneggiare inevitabilmente i cittadini utenti e i lavoratori delle aziende? Senza tener conto che le Regioni devono, per coprire l’esigenza minima di trasporto, aggiungere al Fondo Nazionale Trasporti ben ulteriori 1,4 miliardi di euro. Se infatti aumentassimo le tariffe – oltre che imporre agli incolpevoli cittadini un’odiosa e ingiustificata gabella – non risolveremmo certo il problema, visto che potremmo perdere passeggeri e dunque gli introiti delle aziende. Così come se invece tagliassimo i servizi – oltre a creare disagi e a non migliorare l’offerta di treni e bus che in questi ultimi tempi stiamo faticosamente recuperando dai guasti del passato – rischieremmo di alimentare la disoccupazione del settore”.

 

 

 

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