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Commissione UE: «Campania, maglia nera in Europa. E’ la regione peggio amministrata»

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Ultima in Europa. Sul podio in “maglia nera” sgomitando con un’area depressa della Romania e una provincia interna della Bulgaria. Così la Commissione europea fotografa la Campania, definendola la peggiore dal punto di vista istituzionale in uno studio della Direzione generale per la politica urbana. Lo studio divide le regioni in quattro fasce e in quella peggiore c’è una sola regione italiana. Un dossier che colloca la Campania all’ultimo posto nell’Unione europea per indice di qualità dell’azione istituzionale delle sue amministrazioni locali e regionali incrociando dati che vanno dalla corruzione ai trasporti, dall’istruzione alla sanità.

Questi i risultati della “Relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale”, il documento triennale dell’Europa sullo stato di salute delle politiche nell’anno 2013 nelle regioni. Relazione pubblicata a luglio e ora disponibile in italiano anche sul sito dell’Unione europea.

La Campania, dunque, fanalino di coda per la “qualità dell’azione istituzionale delle amministrazioni pubbliche”. Tale valore, scelto dalla Commissione europea dal 2010 per verificare l’efficacia degli investimenti comunitari, misura alcuni macroindicatori: i livelli di efficienza della pubblica amministrazione, la corruzione e i servizi essenziali come sanità, trasporti e istruzione. Tutti parametri che, secondo l’Unione europea, sono fondamentali per consentire alle regioni un corretto utilizzo dei fondi.
“In questa speciale classifica – denuncia Massimo Paolucci, eurodeputato napoletano del Pd – la Campania nel 2013 è piombata al fondo dell’Europa. E c’è di più. È stato proprio questo il principale motivo per cui, nell’agosto scorso, la Commissione europea aveva rinviato l’approvazione del programma di spesa italiano 2014-2020”.

Il programma è stato approvato il 10 ottobre, ma sono state chieste al nostro governo maggiori garanzie sulle effettive capacità di utilizzo dei fondi europei perché nel Mezzogiorno, in primo luogo in Campania, i ritardi negli investimenti sono enormi. L’ultimo esempio? Il grande progetto Pompei, dove gli enormi ritardi li ha certificati personalmente due settimane fa il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso: “Perdete tanti soldi per carenze amministrative. Dovreste essere tra i migliori perché siete tra i paesi fondatori e, invece, questo non accade”.

“Il rischio concreto – commenta Paolucci – era che l’Europa, non fidandosi più della Campania, bloccasse o comunque ridimensionasse tutto il nostro programma dei fondi strutturali 2014-2020 facendo perdere importanti investimenti. Questo è il risultato di cinque anni di malgoverno del centrodestra in Campania”.

Fonte Repubblica.Napoli.it

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