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Influenza:causa 8ml morti anno, Sos vaccini anziani 

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Preoccupa il calo delle vaccinazioni tra gli anziani: negli ultimi anni si è infatti registrata una diminuzione notevole, soprattutto per la vaccinazione contro l’influenza stagionale, che per le sue complicanze uccide in media 8mila italiani l’anno, l’80% dei quali sono over-65.
A puntare i riflettori sul fenomeno del trend in discesa delle vaccinazioni nella popolazione anziana è stato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione del convegno sulle vaccinazioni in Europa, promosso dal ministero nell’ambito del semestre italiano di presidenza Ue.
”In Italia – ha avvertito Lorenzin – si registra un preoccupante calo dal 2001 ad oggi delle vaccinazioni tra gli anziani, che rappresentano una delle categorie sensibili a rischio”.
C’è stato, ha precisato, ”un notevole decremento e questo è un buco che va assolutamente colmato. In questo periodo, infatti, in molte Regioni si è avuto un picco negativo: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, si è passati dal 71% al 55% delle vaccinazioni tra gli anziani.
In Toscana, invece, si è passati dal 51% al 58%, ma non è ancora abbastanza”. In particolare, ha quindi affermato il ministro, ”con l’arrivo della stagione influenzale, il consiglio è quello di vaccinare innanzitutto le categorie considerate a rischio, come appunto gli anziani ed i bambini con patologie croniche. Siamo in piena fase delle vaccinazioni, che – ha precisato – dureranno fino a dicembre”. La vaccinazione, ha ricordato Lorenzin, ”è uno strumento di prevenzione primaria fondamentale”.
Eppure, proprio gli anziani presentano spesso delle resistenze a vaccinarsi, nonostante i gravi rischi connessi alle complicanze legate all’influenza stagionale: ”Ogni anno – ha ricordato il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanita’ (Iss), Giovanni Rezza – l’influenza uccide in media in Italia 8.000 persone, e l’80% è rappresentato da anziani”. Nonostante la vaccinazione anti-influenzale sia disponibile gratuitamente per le categorie a rischio (come appunto anziani over-65, malati cronici, donne in gravidanza, i bambini con patologie particolari e operatori sanitari), la copertura in tali categorie non raggiunge ancora l’obiettivo minimo del 75% previsto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
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