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Modifica denominazione Comune Capaccio in Capaccio-Paestum: via libera alla discussione in Consiglio Regionale

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La I Commissione Consiliare Permanente ha dato il via libera alla discussione in Consiglio Regionale del progetto di legge “Modificazione della denominazione del Comune di Capaccio, in Provincia di Salerno, in Comune di Capaccio Paestum”. Unico Consigliere del salernitano presente Alberico Gambino che ha fortemente sostenuto la proposta, contrastando il tentativo del Pd di rinviare la discussione sull’argomento. “Sono particolarmente soddisfatto. Ringrazio i colleghi della maggioranza che hanno sostenuto la mia posizione favorevole rispetto a questa importante proposta. Si dà così una prima risposta concreta alla maggioranza dei cittadini di Capaccio che hanno partecipato al referendum dello scorso mese di giugno, esprimendo il loro parere favorevole al cambio di denominazione. Trovo, invece, sconcertante l’atteggiamento del gruppo Pd che ha tentato in tutti i modi di non far discutere l’argomento e, quindi, di impedirne l’arrivo in aula. Tutto questo nonostante i consiglieri salernitani del Pd abbiano firmato il progetto di legge nel 2013. Mi auguro, quindi, che, nella discussione in consiglio regionale, anche il gruppo Pd, ma soprattutto i colleghi salernitani oggi assenti, possano sostenere la legge”.

Nel corso della Commissione, alla quale erano assenti i consiglieri Pd, è stato dato il via libera anche alla proposta di legge “Istituzione del Comune Vallo di Diano mediante la fusione dei comuni Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sanza, Sassana e Teggiano”.  Eletto Relatore di Maggioranza in Aula il Consigliere Alberico Gambino. 

“Ringrazio i colleghi che mi hanno scelto quale relatore di maggioranza in aula di una proposta di legge di cui sono convinto sostenitore- ha continuato l’Onorevole Alberico Gambino- Nei prossimi giorni, consulterò tutti i comuni che fanno parte del progetto al fine di recepire tutte le ulteriori ed eventuali indicazioni utili a permettermi di adempiere al meglio al delicato ruolo che mi è stato assegnato. Mi auguro, pertanto che, anche questo in caso, il gruppo consiliare Pd, ed in particolare i colleghi salernitani, possano sostenere il progetto”.

Intanto, in una missiva inviata all’Assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes il Consigliere Gambino ha chiesto di inserire i del Vallo di Diano e Alento Monte stella nella Macroarea D. 

Di seguito il testo: “Nella fase di preparazione dei Programmi di Sviluppo Rurale 2014‐2020 la Regione Campania ha definito la composizione delle aree rurali inserendo una serie di piccoli comuni, particolarmente del contesto comprensoriale Vallo di Diano e Alento Monte Stella, nella macroarea C (Aree rurali intermedie)  anziché nella macroarea D (Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo). Tale inserimento nella macroarea C risulta essere non conforme all’effettiva realtà esistente considerato che i comuni di cui trattasi presentano una situazione complessiva, in termini di densità di popolazione – estensione territoriale – accessibilità e dotazioni infrastrutturali – qualità e quantità aziende operanti – assenza di servizi essenziali – etc., che li colloca oggettivamente, dal punto di vista dello sviluppo rurale, nell’ambito delle aree rurali con problemi significativi di sviluppo.

Tanto anche perché i predetti comuni non solo insistono in aree significativamente distanti dai centri di offerta dei servizi essenziali ma hanno anche una collocazione geografica distante da reti stradali ed autostradali a scorrimento veloce. Se tale classificazione dovesse diventare definitiva i predetti comuni verrebbero ulteriormente penalizzati perché privati della possibilità di accedere a maggiori risorse comunitarie capaci di far fronte, almeno in parte, alla realizzazione di interventi ed investimenti finalizzati a migliorare significativamente lo sviluppo dei loro territori. Contestualmente le stesse numerose aziende operanti su questi territori verrebbero private della possibilità di acquisire risorse, per esse indispensabili, destinate a potenziare e migliorare la qualità della produzione.

Per tali oggettive motivazioni Le chiedo di procedere ad una rivisitazione della programmazione effettuata, per la parte che ovviamente riguarda l’inserimento di detti comuni nella macroarea D anziché in quella C attuale, in modo da soddisfare le oggettive, giuste e legittime esigenze di essi.Contestualmente Le chiedo di poter fissare un incontro, anche con gli amministratori interessati, al fine di poter meglio esplicitare le ragioni e le motivazioni oggettive che consentono di qualificare la richiesta come giusta e legittima”

                

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