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C’è un convegno sul disastro della Concordia ad Ischia, e sull’isola arriva Schettino

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Sarà stata certamente una coincidenza ed il protagonista probabilmente non era a conoscenza che Ammiragli, ufficiali e sottufficiali della Guardia Costiera erano a convegno a ischia per parlare della nave Concordia e delle modalità di recupero della stessa, fatto sta che nelle stesse ore proprio lui, il comandante Francesco Schettino ha fatto ritorno sull’isola verde su un aliscafo di linea come racconta il Golfo diretto da Mauro Iovino.
“La Guardia Costiera infatti ha realizzato sull’isola verde – spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – una giornata di studio su questa tragedia osservando anche un minuto di silenzio per le vittime presso il centro Congressi delle terme Re Ferdinando. Proprio mentre tutti si alzavano in piedi senza pronunciare parola. con prima fila il sindaco di Forio Francesco Del Deo e i vertici delle Guardia di Costiera partecipando assieme a tutta la platea a un minuto di silenzio, lungo e accorato, in ricordo delle vittime causate da una degli episodi più drammatici che la storia della navigazione italiana ricordi sull’isola sbarcava nuovamente Schettino.
Ancora più incredibile è che ad aprire la giornata di studio sulla Concordia ci fosse l’ammiraglio e ispettore capo Stefano Tortora, comandante del Comando Logistico della Marina Militare, uno dei protagonisti di quel prodigio di ingegneria che ha permesso lo spostamento della Concordia presso il porto di Genova”.
“La conferenza – continuano Borrelli e Simioli – è stata aperta con l’analisi dei principali aspetti mediatici di una vicenda che ha catapultato i riflettori dei mass media per lungo tempo sull’isola toscana. Danno d’immagine e calo delle presenze nell’isola turistica sono state le principali conseguenze negative che ha subito l’isola passata agli annali della storia per aver ospitato le spoglie senza vita di una delle navi crociere più grandi che oceano abbia mai solcato.
Ampio spazio è stato dedicato alla scarsa maturità mostrata da un’ampia fetta della popolazione che, prendendo parte a un pellegrinaggio macabro, si è recata al Giglio per regalarsi un selfie con il corpo cadente della nave inabissata, un’immagine che mette a nudo la triste tendenza del turismo dell’orrore, un aspetto decisamente frivolo che sembra essersi radicalizzato nella popolazione italiana che tra l’altro ha espresso in più occasioni apprezzamento anche per lo stesso Schettino trattando il Comandante protagonista di questa brutta vicenda come una star”.
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