Di Maio ha firmato per il referendum. “Chi conia moneta propria – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – ruba all’Italia lavoro e imprese. Ed agli italiani chiediamo se vogliono che si continui così o se vogliamo riappropriarci della nostra sovranità”.
”A Pomigliano d’Arco alle elezioni si presenteranno il vecchio ed il più vecchio: noi saremo il terzo incomodo”. Lo ha sostenuto Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera, intervenendo sulle elezioni amministrative in programma a Pomigliano d’Arco (Napoli) nella prossima primavera. ”Scardineremo il sistema creatosi a Pomigliano da prima che nascesse mio padre – ha aggiunto – fatto di persone che hanno distrutto una città, per poi sparire e riapparire, come il Pd, dicendo che vogliono cambiare il paese e spacciandosi per i rinnovatori.
Poi c’è il sindaco di centrodestra, che in questi anni ha speso 10 milioni di euro per investire nel cemento, e senza pensare alle altre priorità, come il lavoro, i giovani. A Pomigliano sono andati persi centinaia e centinaia di posti di lavoro. Noi del M5S con 10 milioni di euro presi dai nostri stipendi, invece, apriremo 100 imprese per i giovani italiani”. Di Maio, infine, ha lanciato un appello ai cittadini: ”Dateci una mano a cambiare le cose – ha concluso – e diffidate dalle teste di legno perchè sono complici di quanto accade a Pomigliano. Ricordassero che la Gori è nata per colpa del Pd”.