Radicali Salerno, Salzano in sciopero della fame anche per morte detenuto Carmine Tedesco

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donato_salzano_radicaliIl segretario di Radicali Salerno Ass. “Maurizio Provenza” Donato Salzano in sciopero della fame a sostegno del grande Satyagraha di Natale, condotto da Marco Pannella per “lo Stato di Diritto contro la ragion di statoamnistia e indulto”. Ma anche per chiedere il processo per il caso di Carmine Tedesco, detenuto deceduto nel novembre 2012 alla sezione detentiva dell’ospedale S. Leonardo, in circostanze ancora tutte da chiarire. La nuova velocissima richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Roberto Penna, dopo la recente ordinanza della Giudice per le indagini preliminari Renata Sessa, che ne ordina appunto l’integrazione d’indagini.

Queste ultime brevissimamente concluse, senza sentire ne testimoni, ne la parte lesa, con soltanto la solita perizia commissionata al perito della Procura il Dr Zotti.

Le ragioni della lotta nonviolenta e gandhiana per lo Stato di Diritto e l’obbligatorietà dell’azione penale, contenute in una nuova opposizione all’archiviazione per la mancata ottemperanza alla richiesta d’indagini nell’ordinanza del GIP.

Da qui la richiesta d’incontro al Procuratore della Repubblica di SalernoCorrado Lembo, affinché possa avocare a se il fascicolo, vista la chiara volontà del PM d’insabbiare e liquidare frettolosamente il caso scottante, così da assolvere finalmente alla richiesta espressa per iscritto dal Giudice. Ed ancora un’incontro con Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Salerno Mons. Luigi Moretti e con il Sindaco di Salerno On.Vincenzo De Luca, con il primo per dialogare di quali interventi urgentissimi possa programmare la Caritas Diocesana per alimenti, farmaci e indumenti in carcere, lì dove si trova la Chiesa di Papa Francesco, quella povera e per i poveri ……… Diversamente con il secondo nel suo ruolo di  più alta autorità sanitaria in città, che possa convocare da subito il comitato che lui presiede, chiedere conto al direttore generale dell’ASL e quello dell’Ospedale San Leonardo, di quali Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA) garantiti ai detenuti In fine richiesta analoga alla Presidente Maria Antonia Vertaldi del Tribunale di Sorveglianza di Salerno, inutile continuare ad aggiungere pena alla pena negando perfino i giorni di premialità del fine detenzione e senza rispondere alle richieste di risarcimento per i trattamenti inumani e degradanti

 

Dichiarazione di SALZANO: “il caso Tedesco come i casi Cucchi e del nostro compagnoMastrogiovanni, emblematici per la violazione dei trattamenti inumani e degradanti, ma se per i primi si è riusciti ad ottenere un processo, per il caso del ladro di biciclette di Montecorvino, la volontà del magistrato è quella di chiuderlo in istruttoria, forse perché la vita di un detenuto vale molto meno del tempo e della convenienza da dedicargli per un’indagine o addirittura di scomodare le cosiddette persone perbene. Pensare che l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo, grazie e soltanto perché questo Parlamento d’irresponsabili non ha ancora deciso di approvare colpevolmente  una legge che colpisca “la tortura”, in violazione di ogni trattato internazionale.

Il dialogo nonviolento per chiedere Stato di Diritto ed effettiva pratica dell’obbligatorietà dell’azione penale, per vestire gli ignudi e dare da mangiare gli affamanti, perché beati sono coloro che perseguitati a causa della giustizia, proprio di essi è il regno dei cieli. Ancora garantire i livelli esenziali d’assistenza sanitaria agli ultimi così da garantirli a tutti.  Il male è banale quando non si garantiscono neanche più i giorni di premialità di fine pena e i risarcimenti per la tortura resa da questo Stato, come invece senso di umanità vuole, costituzione e trattati internazionali sanciscono.  

La fame di Diritto, di Verità e Giustizia di Marco Pannella, di oltre seicento tra compagni Radicali, detenuti e i loro familiari, nel dare forza a costoro che violano le leggi che loro stessi si sono dati, e la stessa di Anna Sammartino la vedova del sig. Tedesco, quando dice: “Mio marito era in custodia dello Stato e me l’hanno restituito morto”.

La speranza per lo Stato di Diritto è nei tanti magistrati onesti, rispettosi della divisione dei poteri, per fortuna ve ne sono ancora tanti, una di questi è sicuramente la nostra Renata Sessa, un Giudice a Berlino…..Spes contra Spem!”   

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