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Il DS Lucchesi corre “in soccorso” di Menichini

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A Salerno finora è stato più criticato che elogiato: Leonardo Menichini ha superato anche i momenti più difficili della sua avventura salernitana con estrema tranquillità e sta ancora continuando a lasciar scivolare via tutti i rilievi che puntualmente gli vengono mossi di partita in partita. Fuori dal contesto salernitano, però, gli estimatori del tecnico non mancano, come Fabrizio Lucchesi, navigato dirigente sportivo (è stato direttore della Roma che vinse lo scudetto nel 2001) e che conosce bene Menichini, avendolo chiamato alla guida del Pisa nella seconda parte della passata stagione.

Interpellato dal quotidiano La Città, Lucchesi difende l’operato del tecnico di Ponsacco, lo considera anzi, per il suo equilibrio, il valore aggiunto di una squadra che, a suo giudizio, non può essere considerata una corazzata. Per l’ex diggì di Fiorentina, Roma, Pescara e Pisa, alla Salernitana manca qualcosa per essere la “strafavorita” e, per lui, il Benevento ed anche il Lecce hanno qualcosa in più. Per Lucchesi, insomma, i granata, con i 47 punti maturati, sono andati anche oltre il proprio potenziale. Menichini viene elogiato anche per la sua ecletticità, per la capacità di aver saputo cambiare spesso pelle alla sua Salernitana, sulla base delle caratteristiche dei giocatori a disposizione per ogni partita, dimostrando anche di essere un aziendalista. 

Del resto, all’atto del suo insediamento il tecnico, interpellato sulle scelte di modulo, aveva ricordato le parole del suo maestro, Mazzone: “Un allenatore è come un cuoco deve saper far tutto”. Purtroppo, però, la memoria è corta e Menichini dopo gli applausi strappati in seguito alle sei vittorie consecutive della squadra è tornato a lottare con le critiche. Eppure l’atteggiamento del tecnico, che ha continuato a scegliere sulla base delle caratteristiche degli uomini disponibili, non è mai cambiato. A cambiare, invece, sono stati solo gli uomini in campo.

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