Alla Feltinelli di Salerno ”La Camoscia” il secondo romanzo di Felice Gaggia

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libri_biblioteca«Se temete le emozioni forti, correte a cambiare questo libro con le ricette di Benedetta Parodi, perché vi annuncio che farà caldo!». È questo l’incipit del secondo romanzo di Felice Giorgio Gaggia «La Camoscia», che segna il ritorno del maresciallo dei Carabinieri, Felice Cupo, che dopo aver risolto brillantemente «Il caso Pregadio» ritorna a vivere e ad investigare grazie alla penna dello scrittore salernitano, alla sua seconda opera letteraria.

Una sorta di “erotic-noir” ambientato nel cuore di Salerno, tra prostitute e giovani avvenenti. Vittima di un efferato omicidio è Malena Biancamantide, detta La Camoscia, una giovanissima e splendida rossa con un grande segreto. «Prima di trapassare, il suo culo era più ammirato della Monna Lisa».

Il libro verrà presentato martedì 17 marzo, alle ore 18, alla libreria“la Feltrinelli” di corso Vittorio Emanuele a Salerno. All’incontro con i lettori, oltre all’autore, interverranno l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno, Eva Avossa, la dottoressa Luisa Candela, il dottor Luigi Nappa e l’avvocato Olimpia De Felice. Leggerà alcuni brani del libro, Angela Avagliano. Modera il dibattito Mattia Antonio Carpinelli.

L’autore.

 Felice Giorgio Gaggia è nato a Salerno il 5 agosto 1965. È responsabile dei centri di raccolta comunali dei rifiuti. Ha realizzato il suo sogno di laurearsi e collabora come revisore dei conti presso l’università Atena Popolare di Napoli.

4 Commenti

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  • Vivendo all’estero non mi e’ possibile ne’ presenziare,ne’ comprare il libro. Mi domando se esiste una versione elettronica.
    L’autore sembra un po’ giovane per ricordare la vera “Camoscia”, ma e’ possibile che gli sia stata riportata l’esistenza di questa donna, alquanto famosa al suo tempo, magari da chi l’aveva davvero conosciuta.
    Invece di un romanzo fantasioso , sarebbe bello invece avere delle biografie reali sui personaggi Salernitani del secolo scorso in modo da far comprendere alle attuali generazioni quali travagliate e difficili o anche gloriose ed esaltanti esistenze abbiano vissuto nella nostra amata Salerno .

  • Sono pienamente d’accordo con il post di seagull954. Abbiamo bisogno di codificare la memoria di salerno del dopoguerra che ancora esiste nella mente di tanti salernitani viventi, altrimenti le prossime generazioni non potranno mai conoscere come era la vita della nostra citta quando era ancora una piccola cittadina di 40-50 mila abitanti incassata fra il porto e piazza portanova

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