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Tangenti, Lupi: “Pronto alle dimissioni. Scelta mia, non di Renzi né di Alfano”

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“Venerdì rassegno le dimissioni da ministro”. Maurizio Lupi rompe gli indugi e conferma le indiscrezioni che erano circolate dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il premier Renzi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

“Per me la politica non è un mestiere ma passione. E’ poter servire il proprio Stato. Non ho perso né l’onore né la passione”, ha aggiunto. Lupi  presenterà le sue dimissioni da ministro delle Infrastrutture dopo l’informativa di Montecitorio sull’inchiesta sulle Grandi opere della procura di Firenze.
Il ministro definisce le dimissioni “la decisione migliore” anche perché siccome “ho fatto insieme a Renzi una legge che si chiama Sblocca Italia” non “è possibile continuare il proprio mestiere” se ci sono delle ombre.
“Renzi non mi ha chiesto le dimissioni” – Il ministro a Porta a porta ha dichiarato: “Renzi mi ha detto: ‘io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione’. Lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio mi hanno chiesto le dimissioni”. “Devo ringraziare anche il mio partito. Tutto il mio partito mi ha detto che non devo dimettermi perché non c’è ragione”, ha aggiunto Maurizio Lupi.
“Credo che non sia interesse del premier indebolire la coalizione” – “Credo che sia interesse di Matteo Renzi non indebolire la coalizione, non dare l’impressione e la ragione politica di indebolire questo governo che non è un monocolore del Pd. Con Matteo Renzi ci siamo dati appuntamento per venerdì quando rientrerà dal Consiglio Europeo per discutere con me ed Angelino Alfano per discutere come non fermare l’azione del governo”.
“Perché tirare in ballo mia famiglia?” – Entrando nello specifico dell’inchiesta della procura di Firenze, Lupi dice: “Ma perché dovrei chiedere a Incalza di fare pressioni su Perotti per raccomandare mio figlio se avrei potuto chiamarlo direttamente?”. “Quando ti vedi tirato in ballo, pur avendo valutato i magistrati che non ho alcuna responsabilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli amici… Ma perché tirare in ballo la mia famiglia?”, domanda il ministro Lupi. “Franco Cavallo è un mio carissimo amico e rimane un mio carissimo amico. Se ha sbagliato pagherà”, ha aggiunto. “Attaccate me ma lasciate stare mio figlio – ha detto il ministro -. Mio figlio è stato mandato dal politecnico di Milano a fare sei mesi di tesi e di stage a tremila dollari al mese e per sei mesi lavora presso uno studio di San Francisco”. “La cosa migliore è che io mi assuma tutte le mie responsabilità ma salvaguardi la mia famiglia”, ha aggiunto l’esponente del Ncd.
Raffaele Cantone alle Infrastrutture? – Intanto si cerca di capire chi sostituirà Lupi al ministero delle Infrastrutture. Secondo alcune indiscrezioni il nuovo ministro potrebbe essere Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Secondo quanto riporta l’Huffington Post, per mantenere salda l’alleanza di governo al Nuovo Centrodestra verrebbe assegnato il dicastero degli Affari Regionali. Gaetano Quagliariello andrebbe a occupare il posto di Maria Carmela Lanzetta che si è dimessa il 30 gennaio scorso.
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