L’indagine – avviata il 4 ottobre del 2014 a seguito di una rapina perpetrata in località lido Lago a Battipaglia ai danni di una prostituta rumena alla quale era stata incendiata l’auto, seguita da una violenta aggressione nei confronti di una coppia di giovani del luogo appartati nelle vicinanza (con il ragazzo deceduto il 12 dicembre 2014 a causa delle gravi lesioni riportate) – ha consentito di individuare due aggregati criminali che operavano sulla fascia costiera dei Comuni di Battipaglia ed Eboli , uno composto da cittadini rumeni coadiuvati da due italiani e l’altro promosso ed organizzato da cittadini albanesi con il concorso di un italiano. Analoga attività di favoreggiamento della prostituzione, ancorché autonoma, è stata accertata nei confronti di un italiano nei confronti della donna rumena sua compagna convivente.
“Al momento – ha detto in una conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo – non possiamo affermare con certezza che si tratti di un episodio collegato alle due bande ma stiamo lavorando per appurare se ci siano, come crediamo, collegamenti diretti”. Nella zona di operazioni delle bande di albanesi e romeni sono avvenuti vari episodi di violenza inaudita. Il 3 settembre 2014, ad un altro giovane, che si era appartato con una donna nella zona della Spineta – ha aggiunto Lembo – è stata addirittura tagliata la lingua
Le investigazioni hanno consentito di stabilire che tutti gli indagati, in un clima di rispetto dei reciproci ruoli nel “controllo del territorio” favorivano e sfruttavano l’attività di prostituzione di diverse donne rumene (indicate nelle intercettazioni con l’appellativo di “pezza”, “cagna”, “maledetta”, “morta”), assicurando alle stesse “protezione” anche mediante il “supporto logistico” garantito dai tre italiani, dietro l’imposizione di un corrispettivo fissato nella metà di quanto ricavato da ciascuna di esse nell’esercizio del meretricio.
Le donne, inoltre, venivano avviate alla prostituzione in settori territoriali ben delimitati e stabiliti per accordo tra gli stessi sfruttatori che si spartivano le zone. gli sfruttatori romeni gestivano il tratto di via Idrovora, mentre gli albanesi controllavano il tratto compreso tra contrada Spineta e il ponte della località Lido Lago. “Le due zone – ha detto il vicecomandante del Ros, Roberto Pugnetti – erano in mano alla criminalità straniera. Gli italiani avevano un ruolo logistico e provvedevano ad accompagnare le prostitute, a procurare bevande, cibo e profilattici, o assistenza in caso di soggetti che intimorivano le donne, oltre a segnalare la presenza in zona delle forze di polizia”. Alcuni degli sfruttatori utilizzavano i social network per pubblicizzare le “specialità” praticate.
LE FOTO
Salerno, Blitz anti prostituzione dei Carabinieri, intervento Procuratore Lembo
L’intervento del Colonnello Piermarini
Intervento Pugnetti del Comando Ros
Questi si ammazzano a fare annunci che hanno arrestato, sgominato bande ecc, eppure ieri sera 15 aprile, faccio la litoranea da Salerno a Pontecagnano, con i miei bimbi pergiunta…. e lo spettacolo è sempre lo stesso, ore 20.00 prostitute mezze nude all’altezza di Hotel Mare e Hotel Blu Notte….mah?
Ed io ancora una volta a dover spiegare perche’ queste stanno nude li fuori ai miei bambini….
Solo propaganda ma il fenomeno, ahime’ non lo debellano!
Saluti
Vincenzo
Bravo Vincenzo… sono con te…
@Vincenzo. Giustamente, poche di queste sono costrette a fare questo mestiere come è stato spiegato nei commenti di FB.
In più, he male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico, sporcizia e/o atti osceni sotto la vista pubblica? Basta con questa assurda “Meretriciofobia”.
Ai bambini che si domandano cosa fanno quelle donne ferme ai bordi delle vie, si può dire benissimo che queste aspettano gli amici ed è vero!
Da Bigotti il problema non lo vogliono affrontare.Penso che il fenomeno possa aumentare visto che attività di lavoro questo stato non è capace di offrirle.Ho solo qualche perplessità:Se lo dovessero regolamentare,anche li avremmo bisogno della raccomandazione.
Caro francostar io sono una donna che vive vicino a hotel ancora,sulla litoranea… e vorrei vedere tua mamma ,tua moglio,tua sorella o peggio tua figlia che scendono a comprare il pane evengono fermate e chieste “quanto” solo xche camminano a piedi su quella strada…forse dopo non la chiami più “meretriciofobia”