Nemo propheta in patria, Torrente vuole invertire il trend

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Allenatore Mario Somma

Nemo propheta in patria: con l’approdo sulla panchina granata di Vincenzo Torrente, il vecchio adagio latino è stato già rispolverato, ma il tecnico di Cetara è pronto a cambiare la storia. Gli allenatori salernitani non hanno avuto molta fortuna con la Salernitana ed anche il passato recente non riserva precedenti incoraggianti. Torrente è il quarto tecnico made in Salerno a sedersi sulla panchina granata negli ultimi dieci anni. Prima di lui c’erano stati Novelli, Grassadonia e Galderisi. Per tutti loro, per motivi diversi, l’esperienza in granata, non è stata particolarmente fortunata. Dieci anni fa, fu Raffaele Novelli ad inaugurare il recente ciclo. Era la stagione 2006/07, la seconda della gestione Lombardi.

La società risorta col lodo Petrucci, dopo il fallimento di quella di Aliberti, decise, in quel campionato di C, di puntare su un ambizioso progetto, all’insegna della “salernitanità” e dei giovani, quelli “allevati” in granata e quelli su cui aveva scelto lo stesso Novelli, tecnico salernitano di grandi prospettive. La pressione della vittoria a tutti i costi, derivante dalla voglia di tornare in quella serie B persa per altri motivi, però, mal si conciliava con un progetto che aveva bisogno di tempo per decollare e poter dare buoni risultati. E così Novelli finì la sua esperienza con la Salernitana in corso d’opera, esonerato a gennaio, dopo la sconfitta di Martina Franca. Qualche anno dopo (è la stagione di serie B 2009/2010) tocca ad un altro salernitano Gianluca Grassadonia guidare la Salernitana.

Il suo era un compito difficilissimo, quello di salvare una squadra il cui cammino era ormai già compromesso. Grassadonia, all’epoca non ancora in possesso del patentino e per questo affiancato da Ersilio Cerone, arrivò al terzo cambio tecnico, dopo la parentesi iniziale di Brini e quella successiva di Marco Cari. La missione impossibile non riuscì all’allenatore salernitano, che nelle ultime giornate lasciò campo libero al solo Cerone, con la formazione granata che finì poi in serie C. Nel campionato 2012/2013, invece, il compito di guidare la Salernitana fu affidato a Giuseppe Galderisi.

Al loro secondo anno di gestione, Lotito e Mezzaroma decisero di dare l’incarico ad un salernitano, dopo la promozione dalla serie D alla Seconda Divisione. L’avventura di Galderisi non è mai decollata ed anzi dopo lo scarso bottino delle prime giornate fu richiamato l’allenatore che aveva guidato la squadra nel campionato Dilettanti, Carlo Perrone. Lo scorso anno, ad un salernitano non di nascita, ma d’adozione Mario Somma andò anche peggio, perché la sua avventura finì prima ancora di cominciare. Vincenzo Torrente, invece, è pronto ad invertire la tendenza, a lottare contro corrente e a scrivere pagine importanti con la “sua” Salernitana…

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