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De Luca, Presidente Tribunale Napoli: “Mai scritte quelle frasi”

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Il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara precisa in una nota di non aver mai detto o scritto alcune delle espressioni attribuite tra virgolette a lui o al giudice Gabriele Cioffi, estensore dell’ordinanza sulla vicenda del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Ferrara sottolinea che si tratta di espressioni “verosimilmente contenute” nel ricorso della difesa.

Questa la nota del presidente Ferrara: “In relazione a quanto pubblicato oggi da alcuni organi di stampa, e già in data di ieri anticipato da alcune Agenzie e su alcuni siti on line, con riferimento alla vicenda riguardante il ricorso del Governatore della Regione Campania avverso il DPCM che ne aveva disposto la sospensione dalle relative funzioni, a tutela dell’Istituzione che rappresento e mia personale, preciso che non uno dei termini e delle espressioni in forma virgolettata a me attribuite, è contenuto nell’ asettico e stringato comunicato diffuso dalla Presidenza del Tribunale unicamente per dare notizia della decisione, nè può ritenersi mai da me o dal collega estensore del decreto pronunciato o scritto, trattandosi verosimilmente di espressioni estrapolate dal contenuto del ricorso sottoscritto dai difensori del ricorrente”.

“Ritengo estremamente grave – si legga ancora nella nota del Presidente del Tribunale di Napoli – che con ingiustificabile leggerezza gli organi di informazione abbiano ritenuto di riportare quelle espressioni come contenute dapprima nel provvedimento del Presidente Cioffi, e poi nel comunicato stampa emesso dalla Presidenza del Tribunale di Napoli, senza alcuna preliminare verifica della gravità del fatto riferito e addirittura anche dopo aver preso atto della falsità della prima notizia inizialmente diffusa con riferimento ai contenuti del provvedimento giudiziario”.
“Duole – conclude il Presidente Ferarra – che ancora una volta la magistratura, impegnata ad assolvere con senso di responsabilità i propri compiti, con l’efficacia e al tempo stesso la doverosa riservatezza che la delicatezza della materia trattata imponevano, si veda del tutto inopinatamente coinvolta in polemiche istituzionali e politiche alle quali essa deve e intende restare assolutamente estranea”.
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