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Campania: Caldoro, promesso sogno, poi arrivato Bonavitacola

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”Ci aveva promesso che ci avrebbe fatto sognare. Poi è venuto fuori Fulvio Bonavitacola”. Stefano Caldoro, ex governatore, capo dell’opposizione in Consiglio regionale della Campania, interviene così nella prima seduta della legislatura targata De Luca. Il ”fido Fulvio come dice qualcuno”, dice parlando di Bonavitacola.

Una promessa non mantenuta, per Caldoro che, ”ingenuamente quando ho sentito che ci avrebbe fatto sognare, ero diventato curioso”. ”Fulvio ci stupirà – afferma – quando contraddirà, nel merito, il suo presidente”. ”Scotta ancora” nelle parole di Caldoro la sconfitta alle urne. ”E’ evidente”, dice intervenendo in aula e parla di ”elemento di tradimento politico”.

Perché ”il cambio di casacca capita nelle dinamiche politiche” e ”qualcuno passa dall’altra parte”. ”Ma non nelle ultime 48 ore”, asserisce. ”Per il passato questa cosa – afferma – si chiamava ‘ribaltone’ ed era un giudizio un po’ infamante”. ”Perderemo 180 milioni sulla sanità il prossimo anno”: questo l’allarme lanciato da Caldoro.

”E’ bastato non esserci – dice – e la Regione Veneto ha inserito la clausola in base alla quale il prossimo anno il piano di riparto dei fondi sanitari sia effettuato sulla base degli attuali criteri, cioè con i costi standard attivati in base alla popolazione pesante. Contro i giovani”. Un criterio, cioè, in base al quale i fondi vengono trasferiti in base all’anzianità della popolazione, cosa che penalizza la Campania, tra le regioni più giovani d’Italia.

”Un colpo di mano del Veneto – afferma – mentre non c’era la Campania perché quei 20 giorni di vuoto sono stati una tragedia”. ”Ora a rischio ci sono quei soldi – conclude – che abbiamo recuperato noi negli anni scorsi”.

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