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A Trentinara (Sa) la “Festa del pane e della tradizione contadina”

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Gastronomia e musica popolare da sempre sono andate di pari passo nelle culture di tutto il mondo, a scandire i cambi di stagione e i raccolti che essi portano. È da questo semplice incipit che nasce la “Festa del Pane e della Civiltà Contadina” di Trentinara (SA), con l’obiettivo di riportare in auge quelli che erano gli usi e i costumi dei nostri antenati. «La “Festa del Pane e della Civiltà Contadina”, che si terrà a Trentinara dal 15 al 20 agosto, ha come obiettivo la promozionedel territorio attraverso la riproposizione delle usanze della tradizione contadina; pietanze, musica, usi e costumi di quella civiltà che fa parte della nostra storia», ci dice Alfonso Marino, presidente della Pro Loco di Trentinara.

​Ad attendere i partecipanti, fra i viottoli caratteristici e le piazze delcentro storico, stand gastronomici con pietanze della tradizione locale come la pizza cilentana, fusilli e cavatelli al sugo, pizza fritta dolce o salata, ciambotta, soffritto e spezzatino di maiale, sfriuonzolo, zuppa di ceci, verdure di stagione con pane, vicci o biscotti di grano duro e dolci cilentani, il tutto accompagnato dall’immancabile vino locale. Da segnalare, all’interno del programma gastronomico, anche una postazione gluten free«L’amore per la nostra terra, per le tradizione, nel ricordo dei nostri avi, ci spinge ancora oggi, dopo undici anni, a portare avanti questo evento con la speranza che possa diventare un giorno anch’esso parte della nostra storia».

A completare il quadro e a trasformare un momento di convivialità in una festa vera e propria musica dal vivo (rigorosamente popolare) e artisti di stradaforni didattici dove si potrà apprendere l’arte della panificazione, laboratori pomeridiani di danze popolari (pizzica, tarantella cilentana e tammurriata), visite al museo del contadino, il mercatino dell’artigianato locale e percorsi di trekking«La musica è, insieme ai prodotti della terra, l’altro elemento importante della nostra tradizione, di quando si cantava per rabbia, per amore o per festeggiare un buon raccolto con l’allegria di chi, nonostante le tante difficoltà, viveva la propria vita con grande dignità!»

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