Crollo Ciclope: la denuncia del Prof. Ortolani: “Mai come questa volta era una tragedia annunciata”

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Campagna_geologica_Ciclope_1La notte di San Lorenzo nel Cilento Meridionale è stata caratterizzata da un violento temporale che ha colpito più seriamente la costa verso le 23,00. La pioggia ha causato il distacco di qualche frammento di roccia dalla parete subverticale incombente sulla discoteca Il Ciclope.
Un giovane è stato colpito mortalmente. “Possibile mai che un giovane possa morire così tragicamente perchè la discoteca dove è andato a ballare non è sicura?
Possibile mai che le autorità locali e i titolari del locale – si domandano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza – non sapessero che con il violento temporale annunciato da giorni era meglio tenere chiusa la discoteca o almeno parte di essa? Come è possibile che in tanti anni il locale non fosse stato messo in totale sicurezza o chiuso al pubblico?”
“Purtroppo la pioggia tipo nubifragio – spiega il Prof. Franco Ortolani, docente di geologia all’università Federico II di Napoli. ha investito la parete rocciosa alla cui base si trova la grande grotta nella quale è stata realizzata la discoteca Il Ciclope e, dalle notizie fino ad ora pubblicate, ha causato il distacco di frammenti di roccia che hanno colpito un giovane frequentatore del locale uccidendolo.
E’ scontato dire “tragedia annunciata”! Ma questa lo era veramente! Una parete verticale che per decine di metri incombe sull’accesso alla grotta, roccia fratturata con blocchi la cui stabilità cambia dopo ogni pioggia, non dopo anni! L’uso della grotta era veramente affidata a “io speriamo che me la cavo”! E anche “proprio adesso deve crollare”! Messa in sicurezza? Parole fuori uso?
Grave errore umano quello di non avere preteso la messa in sicurezza di tutto il versante incombente sulla discoteca. La natura ha fatto il suo corso: dalla parete carbonatica con roccia molto fratturata sistematicamente si distaccano frammenti di roccia. Pretendere che dalla parete subverticale del Ciclope non si distaccassero era pretendere l’impossibile dalla natura. Fino a quando ero in servizio di docente guidavo ogni anno una campagna di rilevamento geologico nel Cilento con sede a Torre Orsaia e una delle tappe di rilievo-esercitazione era la zona del Ciclope che era stata anche interessata, lateralmente alla discoteca, da alcuni interventi di difesa dalla caduta massi.
Le foto allegate illustrano alcuni momenti delle attività didattiche di lato all’ingresso del Ciclope. Le foto a destra illustrano il versante instabile alla cui base si trova la grotta del Ciclope con la rete paramassi ubicata solo lateralmente alla grotta. Preciso che la tabella si riferisce a lavori di messi in sicurezza che non riguardano il costone sopra al Ciclope. I lavori si fermano alcune decine di metri verso Palinuro e facevano parte di un primo lotto ritenuto più urgente non so in base a quali parametri. Il lotto che comprendeva anche il costone del Ciclope non fu più finanziato, non so perchè!”

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5 Commenti

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  • A quanto sembra dalle notizie riportate dai Tg nazionali, il Ciclope fu già chiuso nel 2011 per lo stesso motivo. Probabilmente gli interessi erano troppo alti per chiuderla definitivamente o fare una reale messa in sicurezza.
    Ora la magistratura farà le proprie indagini e spero che vengano puniti i reali responsabili dell’ennesima morte annunciata!
    Come sempre l’uomo per i propri interessi si sente più forte della natura ed è convinto di domarla e assoggettarla!
    Una preghiera per questo povero ragazzo è un abbraccio alla famiglia.

  • Nel 2011 la discoteca fu chiusa per l’esecuzione di lavori di rimozione di massi pericolanti (disgaggi) che, poiché eseguiti nell’ambito di interventi di manutenzione e monitoraggio già approvati dal l’autorità di bacino, furono correttamente ritenuti legittimi. Nell’ambito della stessa consulenza venne anche messa in evidenza la pericolosità del costone e furono pure indicati gli interventi mitigatori del rischio da mettere in essere. Tanto per dovere di corretta cronaca

  • x Sergio Martino, grazie per la precisazione, il problema è se dopo la messa in evidenza della pericolosità del costone sono stati fatti gli interventi mitigatori del rischio e da adottare.
    In ogni caso le autorità locali dovevano tener conto della pericolosità della presenza di una discoteca all’interno di una grotta e sotto un costone pericolante e pretendere dai proprietari la manutenzione e messa in sicurezza del luogo, visto che era un luogo pubblico e si aveva la responsabilità dell’incolumità di centinaia di vite umane.
    Infine, da quando si è appreso dai TG sono stati fatti negli anni dopo l’apertura del 2011 dei lavori di allargamento del sito all’interno della grotta, come sono stati fatti? sono stati autorizzati regolarmente dal comune?
    Il comune è responsabile del territorio e non si può assolutamente sottovalutare i rischi di frane e dissesto idrogeologico del posto, ogni comune ha le mappe delle zone a rischio e non credo che una grotta e sotto un costone pericolante siano luoghi idonei ad ospitare una discoteca.
    In ogni caso non è possibile che ci debba scappare il morto ogni volta per correre ai ripari e ricercare le responsabilità, il fatto vergognoso e grave è che questo povero ragazzo è deceduto, mentre doveva passare una serata allegra e spensierata, a causa di mancanza di altri.

  • Innanzitutto condoglianze ai familiari del giovane. Il fascino magico di diverse località italiane è quasi sempre direttamente proporzionale al suo fattore di rischio e pericolosità naturale. Trovarsi al cospetto di un monumentale costone roccioso a strapiombo sulla nostra testa è indubbiamente adrenalinico. Lo stesso costone roccioso, messo in sicurezza con reti, gabbioni e quant’altro perderebbe la sua attrattività, ovviamente a vantaggio della sicurezza. Immaginarsi la Costiera Amalfitana, la Riviera Ligure, il Vesuvio, lo stesso Ciclope etc (tutte località ad altissimo tasso di frequenza) incamiciate in una soluzione di messa in sicurezza comporterebbe un drastico calo di fascino e quindi di turismo. E’ palese che in località naturali altrettanto meravigliose (canyon, gole etc), largamente presenti in Italia, questi fenomeni idrogeologici sono ugualmente frequenti ma essendo battuti solo occasionalmente dalle masse umane non fanno leggere tragedie come questa del Ciclope. Morale della favola: non è giusto speculare sulla Natura. La Grotta del Ciclope va restituita alla sua essenza, non può essere assoggettata alla violenza di una discoteca. La sua destinazione non può e non deve essere questa… E non soltanto la discoteca del Ciclope… Il ragionamento non farebbe una piega, invece, se la nostra esposizione al rischio fosse una scelta consapevole (vedi un bungeejumper, un freeclimber etc) e se i gestori di posti del genere informassero i propri clienti… Fantascienza

  • È’ necessario chiudere definitivamente la struttura. Adesso occorre trovare i responsabili, i proprietari della struttura, i politici locali, sindaco, amm.ne comunale etc.

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