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Quattro schiaffi a Crotone ma ora bisogna rialzarsi

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Quattro schiaffi dai ragazzini di Juric, 4 ceffoni sul viso dal Crotone in una serata da dimenticare anzi no, da ricordare per come non ha giocato la Salernitana. In Calabria emersi tutti i limiti di una squadra con un organico ridotto all’osso, senza giovani adeguati, tenuta a galla fino a questo momento dal genio di Gabionetta che quando torna nella lampada sono dolori. Salernitana come un asino in mezzo ai suoni, peggior difesa con undici gol subiti in sei partite, quattro espulsioni in sei gare, ridimensionato tutto nella serataccia di Crotone. La Serie B è questa e lo si sapeva ma la partita di ieri deve restare bene impressa nella memoria, per non perdere di vista l’obiettivo stagionale, la salvezza. Nel calcio si può anche perdere ma essere presi a pallonate da una squadra di ragazzini di belle speranze è francamente troppo.

Gioco spumeggiante, veloce ed a tratti divertente. Identità tattica ben delineata, manovra avvolgente. Juric ha fatto a Crotone quello che Torrente aveva promesso a Salerno. Squadra granata senza né capo né Coda ed il riferimento all’attaccante non è casuale. Quadruplo salto all’indietro per una squadra che aveva dispensato buoni motivi per stare allegri e forse anche illusioni. Detto di ieri ora però bisogna subito voltare pagina, evitare processi sommari e crisi isteriche che non servono a nessuno e potrebbero pregiudicare le prossime gare. Ha fatto bene Torrente a chiedere scusa, ha fatto male Moro a non accodarsi. Quando si va in campo l’atteggiamento da gruppo vacanza Salerno, in gita in Calabria, non è rispettoso nei confronti dei 300 tifosi presenti allo Scida che hanno visto undici fantasmi con addosso le maglie della Salernitana e verso chi del colore granata ne fa una ragione di vita. Ora non resta che lavorare ed evitare che la passione si trasformi in pressione dove il livello di tensione è già ai massimi livelli.

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