De Luca: “Chiacchiere o tentativo ricatto. Comunque io e Regione parte lesa”

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Cinema_Diana_11_De_Luca“Ho la sensazione che alla fine di questa montagna di polemiche e avventure giornalistiche avremo solo una montagna di chiacchiere o invece qualcosa di preoccupante: un tentativo di pressione o ricatto nei confronti della Regione. In un caso e nell’altro, io e la Campania siamo parte lesa”: lo afferma Vincenzo De Luca nel corso del suo appuntamento settimanale sull’emittente LIRATV.

“Il nostro programma di lavoro non subirà nessuna distrazione o ritardo. Ma fa che proprio questo ha creato qualche preoccupazione in qualche ambiente? Il fatto cioè di aver cominciato a capire che in Campania si volta pagina?”. In questa storia – ha ribadito – ho ascoltato tante di quelle sciocchezze. Come sempre in questi casi viene offerta a tanti personaggi in cerca di autore un’occasione per coprirsi di gloria e per dare un senso alla propria esistenza”. In conclusione il Governatore ha ribadito: “Non vale la pena dedicare un minuto di tempo – ha aggiunto – ma voglio ribadire che noi siamo parte lesa e ci tuteleremo in tutte le sedi”.

“L’interesse di alcuni ambienti – ha aggiunto De Luca – è quello di fare “ammuina” e di creare un clima che possa condizionare le decisioni di alti livelli della magistratura. Ma io e la Campania – ribadisco – siamo parte lesa e ci tuteleremo”. De Luca, come già nei giorni scorsi, ha nuovamente invitato la magistratura ad andare avanti col proprio lavoro. “Non solo siamo tranquilli ma esprimiamo apprezzamento e incoraggiamento alla magistratura.

Per quel che mi riguarda – ha detto – tutte le persone interessate da questa indagine sono persone corrette, poi giudicheranno i magistrati senza guardare in faccia nessuno. Ma io, come ho già detto, non so niente di niente di niente”. Sul piano del rigore e della trasparenza De Luca passa al contrattacco.

“Ribadisco che in Campania siamo noi a lanciare la sfida della trasparenza, non siamo imbarazzati – ha spiegato – Ci sentiamo un’istituzione che ha introdotto livelli di rigore nella qualità amministrativa. Siamo noi che abbiamo fatto un accordo con l’Authority di Cantone per sottoporre a controllo gli atti. Con noi le società partecipate sono passate da 43 a 6; abbiamo eliminato l’Arsan, altro luogo di clientela politica, e abbiamo deciso di sospendere alcune gare della Soresa proprio per garantire il massimo della trasparenza possibile. In tre mesi – ha concluso – abbiamo fatto più di quanto non sia stato fatto in tre anni sul piano della trasparenza e del rigore”.

Il governatore campano Vincenzo De Luca torna sulle polemiche legate alla scelta di negare l’esistenza di un indagine a suo carico, pur essendone al corrente già da diversi giorni, e ricostruisce – parlando a Lira Tv – i passaggi della vicenda. “La comunicazione di garanzia è stata resa pubblica due settimane dopo il suo arrivo. Ventiquattro ore dopo l’arrivo della comunicazione ho fatto richiesta di essere ascoltato dalla Procura di Roma.

Mi è stato risposto “Stiamo ancora completando le indagini, ci sentiamo più in là”. Vorrei precisare che con un’indagine in corso il riserbo era dovuto. E invece anche questo è diventato motivo di polemica. Ma che dovevo dire?”. Riferendosi alla decisione del Tribunale di Napoli di congelare la sospensione per effetto della legge Severino, De Luca ha detto: “Il Tribunale di Napoli si era già espresso su de Magistris e un mese dopo non poteva non confermare la linea scelta con la decisione presa su un caso analogo. E poi i collegi che mi hanno giudicato erano presieduti da giudici di grandissima qualità, giuristi di altissimo livello riconosciuti sul piano nazionale per le propria qualità. Quanto deciso il 17 luglio – ha concluso – non faceva altro che ripetere la stessa decisione presa per de Magistris e non poteva sconfessarla”.

 

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