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Terrorismo, i Servizi Sergreti: ‘Mafia, camorra e ‘ndrangheta spauracchio per l’Isis’

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L’Italia potrebbe diventare il nuovo bersaglio dell‘Isis, ma mentre un recente rapporto dell’FBI innalza l’allerta intorno a San Pietro a Roma e al Duomo e alla Scala a Milano, ci si chiede se il Sud e Napoli possano essere nel mirino. 
C’è chi ritiene che la presenza delle organizzazioni criminali nel sud Italia possa rivelarsi un freno a possibili infiltrazioni islamiste. 
“L’Italia riesce a proteggersi dagli attacchi terroristici in soli due modi: l’elaborazione precisa dei segnali deboli che permette intercettazioni mirate e interventi preventivi e con la mafia”, spiega un agente segreto, nome in codice Edera, al settimanale ‘Panorama’. “Potenziali attentati – aggiunge – potrebbero essere portati a segno solo da Napoli in su. Dal capoluogo partenopeo in giù la presenza delle organizzazioni criminali che controllano il territorio non permette la permeabilità dei terroristi nelle loro zone. Le cellule legate all’estremismo islamico possono solo attraversare quelle zone, ad esempio, la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania ma non è permesso loro di fermarsi. La Camorra, la ‘Ndrangheta e la Mafia possono semmai solo guadagnare dal loro passaggio ma, sanno che la presenza in loco di questi soggetti, potrebbe solo danneggiarli. E viceversa. Anche gli stessi terroristi sanno che il controllo sul territorio esercitato dagli stessi mafiosi, rischierebbe di farli entrare nel mirino degli investigatori”.

Fonte Leggo.it

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