Un intervento – si augura – viste le forte divisioni tra categorie, che responsabilizzi ed impegni le strutture confederali sul territorio campano, grazie alle quali in queste settimane la UIL non è implosa”.
Rea chiede a Barbagallo “un immediato intervento nazionale per ristabilire il clima di coesione, di unità interna, inaspettatamente e brutalmente interrotte, che hanno prodotto un danno all’immagine dell’organizzazione, di chi l’ha diretta e del sindacato tutto. Un’azione della segreteria nazionale, con un impegno di tutta la UIL Campania, per difendere l’autorevolezza e la rappresentanza da essa conquistate in una regione difficile, riuscendo ad aumentare, in dieci anni, oltre il 60% degli iscritti, anche se, per miopia politica di qualche segretario di categoria, la UIL ha perduto validi dirigenti sindacali e con essi molti iscritti di aziende significative”.
La Uil Campania, inoltre, si sottolinea nel comunicato, “ha triplicato l’offerta dei servizi, diffondendo la sua presenza sul territorio campano, passando, ad esempio, nella sola provincia di Napoli da 3 sedi zonali a 37; ed è stata, poi, protagonista di accordi “storici”, tra cui quello apripista di Fiat Auto”. Anna Rea ha deciso di dimettersi e di tornare in azienda: si dice “amareggiata, ma serena” e, soprattutto, ci tiene a sottolineare che “non rinnega nulla del suo impegno di 35 anni nella UIL”.
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