Pagani, Regina morta nel rogo della mansarda: amava i viaggi e il calcio

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regina_cegliaAmava il calcio ed i viaggi Regina Ceglia la 38enne morta nell’incendio sviluppatosi la scorsa notte all’ultimo piano di una palazzina, incastonata tra via Caduti di Superga e via Tortora a Pagani. Regina Ceglia era in casa dei genitori e del fratello 42enne ma le fiamme sviluppatesi in modo rapido nel vano cucina non hanno lasciato scampo alla giovane. Il corpo della donna è stato trovato carbonizzato dai vigili del fuoco.

Regina Ceglia aveva tante passioni e tra queste c’era il calcio. Faceva parte della squadra di calcio femminile del Prater Club Napoli, che, attraverso un messaggio del presidente Roidi, ha manifestato su facebook il dolore della società sportiva per la perdita della cara Regina.

«Purtroppo la notizia della scomparsa della nostra cara amica Regina ci lascia attoniti, senza fiato ed increduli.  Tutto il Prater Club Napoli, dal presidente alla dirigenza tutta e con tutte le calciatrici ed atlete, si stringe unito nel dolore che ci attanaglia ed insegno di lutto e di rispetto perla nostra amica, tutte le attività sportive in programma sono sospese. Un bacio, cara Regina, sarai sempre nei nostri cuori». Una morte improvvisa che ha sconvolto l’intero panorama calcistico femminile ma che ha lasciato di stucco anche quanti conoscevano Regina nel quartiere dove aveva vissuto per anni con i genitori prima di trasferirsi a Portici.

Tanti i messaggi di cordoglio sulla pagina di Regina. Ma ciò che colpisce è soprattutto la profondità delle riflessioni che questa ragazza faceva affidandole alla sua pagina facebook. Eccone alcune:

regina_ceglia_2“Il valore di un tesoro non si misura dalla quantità, ma dai suoi pezzi UNICI. Ciò che rende un pezzo più unico che raro non è tanto l’impegno con cui l’abbiamo ottenuto, ma la costanza con cui ce ne prendiamo cura. Chi tanto conquista, ma nulla conserva non sarà mai ricco davvero, chi pensa solo al proprio piacere resterà da solo.”

e poi il 21 marzo del 2014 scriveva: “Tutti soffriamo, tutti affrontiamo delle delusioni, tutti piangiamo…. L’importante è non perdere tempo e usare le braccia per stringere forte chi vogliamo bene e non per coprirci il sederino. Oggi è primavera, a Napoli c’è il festival del bacio, usiamo la bocca per baciarci, non per parlare, perché spesso un gesto, anche se minimo, vale più di mille parole”.: “

Ed ancora: “Chi è povero d’animo ruba i sogni altrui”.

E poi: “Ci sono vari tipi di rapporti, perchè non siamo tutti uguali, per questo c’è UNA persona, c’è la MIGLIORE AMICA, ci sono le amiche e ci sono le conoscenti. Con il tempo ho capito che il “non ti curar di loro, ma passaci sopra con un trattore” alla resa dei conti, non porta a nulla, meglio sorridere, tanto la differenza la si fa per conto proprio, non c’è bisogno di pubblicare la lista nera o mettersi a cucire lettere scarlatte in petto alle persone. Il tempo è galantuomo, qualcuna mi dice sempre, il tempo…. io penso che tutto vada fatto per il proprio bene, se poi questo bene coincide con quello di altre persone, che ben venga, di certo gli affetti non si rincorrono, gli affetti, se ci sono, ci sono, altrimenti…..”ci si alza dalla tazza””
Regina Ceglia

Intanto Sono stati dimessi dall’ospedale di Nocera Inferiore nel primo pomeriggio di ieri Filomena Apicella, Salvatore e Gennaro Ceglia, rispettivamente mamma, padre e fratello della povera Regina.I tre sono rimasti leggermente contusi ed ustionati.  Vanno avanti le indagini per accertare le cause dell’incendio. Potrebbe essere stato un corto circuito a causare il rogo. E’ questa l’ipotesi più accreditata tra le ipotesi avanzate dagli investigatori che stanno ricostruendo, attraverso le testimonianze, i tragici momenti vissuti alle 2,20 di ieri dove nella mansarda vive la famiglia Ceglia, il papà Salvatore di 69 anni, la mamma Filomena di 66 ed il figlio Gennaro di 42 anni.

In casa vi era anche la figlia Regina, 38 anni, nubile, che vive a Portici, tornata a casa per trascorrere le festività natalizie. Secondo quanto si è appreso ci sarebbe stato un black-out elettrico a cui avrebbe fatto seguito un botto. Poi il fumo denso e le fiamme che hanno avvolto l’intera mansarda. Il fratello della vittima, che in quel momento era al computer, ha messo subito in salvo i genitori trascinandoli sul balconcino in attesa dei soccorsi. Poi sfidando le fiamme ed il fumo denso ha raggiunto il vano cucina nel tentativo di strappare al rogo la sorella, il cui cadavere semicarbonizzato è stato però rinvenuto solo in mattinata dai vigile del fuoco.

 

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