Rifiuti: Coda di Volpe di Eboli è tra i siti da svuotare in Campania

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Ecoballe_Coda_di_VolpeIl programma di svuotamento della vasca di raccolta in cui sono stipate le ecoballe a Coda di Volpe rientra nel programma regionale per lo svuotamento dei siti. Il decreto regionale che emana il bando per l’affidamento delle operazioni di svuotamento e trasferimento dei rifiuti, infatti, annovera anche il sito di Coda di Volpe tra gli otto siti per i quali la Regione Campania ha previsto un piano di intervento di circa 150 milioni di euro. In uno di questi lotti è stato inserito l’intervento di svuotamento di Coda di Volpe, finanziato insieme con i siti di Avellino e di Casaduni per oltre 14 milioni di euro.

L’inserimento di Coda di Volpe tra i lotti sui quali intervenire per liberarli dai rifiuti in Campania consegue ad una serie di iniziative portate avanti sul territorio e dall’Amministrazione comunale, che hanno segnalato la necessità che si riservassero attenzione e risorse per Eboli. «Avevamo visto giusto anche nell’avere voluto il recente sopralluogo nell’area in compagnia del presidente della commissione regionale per la Terra dei Fuochi, Gianpiero Zinzi, che con noi e con il comitato di lotta della zona ha verificato quanto fosse necessario liberare Coda di Volpe dai rifiuti – ricorda i sindaco di Eboli, Massimo Cariello –. Quando avevamo sottolineato come la presenza di quelle ecoballe a Coda di Volpe testimoniasse l’avvenuto contributo del territorio e della nostra comunità all’emergenza rifiuti, anche se in questa occasione la decisone era stata soprattutto subita, ed avevamo rimarcato la necessità che l’area fosse liberata presto, per non incidere più negativamente su un territorio a vocazione agricola, con colture di eccellenza, anche la Regione ha dovuto prendere atto delle nostre ragioni.

E stato un lungo lavoro, fatto di pazienti segnalazioni, di attenzione, di presenza. Un lavoro che ha contato anche e soprattutto sull’impegno del comitato di quartiere di Santa Cecilia, sotto la spinta de presidente, Domenico Alfano; dei tecnici più sensibili, a cominciare dall’ingegnere Raffaele la Brocca e dell’intera comunità parrocchiale sotto la guida del parroco, don Daniele Peron. Tutti insieme abbiamo visto questa battaglia ed ora possiamo guardare con maggiore ottimismo al futuro ed a rilancio del nostro territorio e dell’economia agricola della Piana del Sele».

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