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La verità di De Luca sul Project Manager, il Governatore in tribunale

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Il governatore della Campania, ed ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca questa mattina a partire dalle 11ha spiegato ai giudici della Corte d’Appello di Salerno (presidente Michelangelo Russo) la sua verità sul caso termovalorizzatore di Salerno e sulla scelta di nominare Alberto Di Lorenzo a project manager. De Luca, in primo grado,  è stato poi condannato dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno per abuso d’ufficio. Oggi era in programma la seconda udienza davanti ai giudice della Corte d’Appello. De Luca non è stato contro-interrogato ma ha semplicemente rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Sul piatto della bilancia ci sono da un lato la condanna per abuso d’ufficio (un anno, pena sospesa) che ha fatto scattare nei suoi confronti l’iter della legge Severino e dall’altro la richiesta di aggravamento del reato presentata dalla Procura di Salerno  da abuso d’ufficio in peculato.
«Signori della Corte, mi trovo qui perchè otto anni fa ho accettato un colloqui di 5 minuti nel quale non ho proposto nulla, nè deciso nulla. Il mio impegno, in un momento di crisi drammatica della Campania e del Paese, è stato rivolto a risolvere l’emergenza rifiuti». De Luca parla in aula a Salerno dove è arrivato alle 11 in punto. La vicenda adesso  è all’attenzione della Corte costituzionale. Il governatore, con i suoi legali, Andrea Castaldo e Paolo Carbone ha dichiarato: “Ero consapevole dell’attenzione nazionale – dice ai magistrati- Ho scelto un esempio di correttezza e rapidità: un project financing con atti sempre pubblici e trasparenza massima. Non ci avvaliamo di procedure straordinarie, nessuna trattativa privata. E’ stata una sfida”. De Luca precisa. “Utilizziamo l’apparato comunale senza consulenti esterni, con grande risparmio”.
Foto dal profilo Facebook dei «Figli delle Chiancarelle»

De Luca ricostruisce cronologicamente quello che è accaduto: “Nomino responsabile del procedimento l’ingegnere Barletta, responsabile degli impianti del Comune di Salerno, che mi chiede un colloquio perchè è preoccupato per i tempi e per il carico di lavoro. Con grande umiltà chiede una collaborazione tecnica-amministrativa per gli espropri. Io prendo atto, non faccio nomi e firmo l’ordinanza senza leggerla dalla prima all’ultima parola. E’ stato un colloquio di cinque minuti. Faccio quindi alcune precisazioni. Le retribuzioni sono state decise su criteri oggettivi e io non so nulla delle determine di pagamento”.

Dalla valutazione delle sue dichiarazioni dipenderà anche la decisione dei giudici, dopo la richiesta avanzata dai legali di De Luca, di riaprire la fase istruttoria. Dopo un quarto d’ora di colloquio, De Luca ha lasciato l’aula non rilasciando alcuna dichiarazione ai giornalisti presenti: solo qualche battuta buttata lì mentre una folta schiera di cronisti ed operatori lo seguivano costantemente lungo il suo percorso d’uscita dal Tribunale: “Quante attenzioni nei miei confronti. Mi farete montare la testa, mi sento Brad Pitt”.
Infine il Governatore della Campania rinuncerà ad avvalersi della prescrizione nel procedimento in cui è imputato a Salerno, in relazione alla nomina di un project manager per la costruzione del termovalorizzatore. Ad annunciare la sua volontà il legale di De Luca, Paolo Carbone: “Noi chiediamo un’assoluzione nel merito perchè il fatto non sussiste”. Anche i legali degli altri due imputati nel processo, il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta ed il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti, Alberto Di Lorenzo, hanno espresso la stessa intenzione.

 

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