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Processo Termovalorizzatore: attesa per sentenza

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C’è attesa per la sentenza della Corte d’Appello di Salerno, presidente Michelangelo Russo, per il processo relativo alla realizzazione di un termovalorizzatore a Salerno in cui è imputato, tra gli altri, il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. In primo grado De Luca è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, per abuso d’ufficio. In appello la procura generale ha chiesto una pena di 11 mesi. De Luca è accusato anche di peculato, imputazione dalla quale è stato assolto in primo grado. Proprio la condanna per abuso d’ufficio ha fatto scattare la mannaia della Legge Severino in capo al governatore, misura poi sospesa dal tribunale civile.

Tutta la vicenda ruota attorno alla nomina nel 2008 – all’epoca De Luca era sindaco di Salerno e commissario di governo – di un project manager, Alberto Di Lorenzo, da affiancare al tecnico già nominato, il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Salerno, l’ingegner Domenico Barletta, all’interno del gruppo di lavoro che doveva progettare la realizzazione di un inceneritore per combattere l’emergenza rifiuti.

Opera che non ha mai visto la luce. Il processo d’appello è cominciato lo scorso dicembre. L’udienza di oggi prevede l’arringa di uno dei difensori di De Luca, l’avvocato Andrea Castaldo, e l’eventuale replica della procura generale. A quel punto la Corte dovrebbe entrare in Camera di Consiglio per uscirne con la sentenza. Per i fatti per i quali è imputato De Luca, la prescrizione scatterebbe ad agosto di quest’anno. I suoi difensori hanno chiesto l’assoluzione.

«Chiediamo giustizia e voi dovete darcela», aveva detto  l’avvocato Carbone che aveva anche sostenuto la non continuità del reato: prescritto quello sulla nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager, secondo la difesa di De luca, non hanno senso di esistere anche le contestazioni relative ai pagamenti effettuati a favore di Di Lorenzo.

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