Eboli: Sottosegretario Cosimo Maria Ferri a convegno su legalità e detenzione

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cosimo_maria_ferriSignificativo messaggio del Sottosegretario del Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri intervenuta al convegno di Eboli, sul tema della legalità e sul nuovo modello di detenzione, al quale hanno preso parte il Sindaco ebolitano ed il dott. Nicola Mannino. “Desidero portare il mio più cordiale e sentito saluto a tutti i relatori presenti ed ai partecipanti al convegno sul tema della legalità e del modello internazionale per la creazione di un sistema carcerario effettivo e realmente finalizzato al recupero sociale del detenuto”.

“Mi preme ringraziare il Sindaco di Eboli, il dott. Massimo Cariello, ed il Presidente del Parlamento della legalità, Nicola Mannino – continua – per il loro cortese invito e il loro impegno in una tematica a cui sono particolarmente sensibile come quella del modello di detenzione e sulla quale stiamo lavorando con impegno e determinazione con l’aiuto di tutte le parti coinvolte. Sono davvero dispiaciuto di non essere presente con Voi perché ritengo che questo evento possa essere una grande occasione di confronto su temi interessanti e ritengo possano emergere spunti di riflessione e criticità”.

“La legalità rappresenta una colonna portante della nostra società ed è essenziale creare un sistema giustizia capace di dare risposte concrete ai cittadini e alle imprese, svolgendo una funzione di deterrenza, di prevenzione e di punizione delle condotte illecite. La mia grande attenzione sul tema deriva anche dalla mia formazione professionale da magistrato che sto portando con me in questa importante esperienza governativa, al fine di migliorare il servizio giustizia in termini di efficienza, certezza e celerità”.

“Peraltro sono membro del Parlamento della legalità, del quale apprezzo lo splendido lavoro a favore dei cittadini, del rispetto della legge, della cultura e della conoscenza dei principi della legalità. Stiamo proseguendo su un percorso di riforme che sono destinate a rivoluzionare il sistema giudiziario civile e penale, al fine di razionalizzare le risorse, migliorare le performance e garantire un servizio di tutela del cittadino”.

“I risultati stanno dando buoni riscontri sull’incisività delle nostre misure e siamo determinati a continuare nel solco intrapreso al fine di colmare il gap di competitività che il nostro Paese sconta rispetto ad altri per la lentezza, l’imprevedibilità e l’incertezza del sistema giudiziario. La giustizia costituisce uno strumento essenziale non solo per garantire sicurezza, certezza e rispetto delle regole, ma può essere un elemento di traino per l’economia, facilitando gli investimenti sia sul piano nazionale che internazionale”.

“La nostra attenzione non si è però focalizzata solo sul piano processuale e sul piano sanzionatorio, ma anche una rivoluzione culturale sull’idea di detenzione, basata sull’umanizzazione della pena e su una effettiva applicazione dei principi contenuti nell’articolo 27 della Costituzione. La situazione delle carceri italiane è in netto miglioramento, il sovraffollamento è stato risolto e abbiamo evitato le sanzioni da parte dell’Europa a seguito della sentenza della CEDU sul caso Torregiani”.

“Il Consiglio d’Europa ha elogiato le misure del Governo e del Ministero sulla gestione di questa emergenza, citando l’Italia come esempio di buone pratiche e iniziative messe in campo, per dare risposte concrete e durature su queste situazioni. È indispensabile puntare ad un reinserimento di questo soggetti, innanzitutto migliorando le condizioni di vita all’interno delle carceri, che devono diventare luoghi di riflessione, di rieducazione e di presa di coscienza dei propri errori e non luoghi di sofferenza e di isolamento”.

“Il reinserimento di un soggetto nella società è una vittoria di tutti, non solo in termini sociali, ma anche economici visti i costi sostenuti dallo Stato per le carceri e rappresenta il frutto di un lavoro che deve mettere il detenuto nelle condizioni migliori per assumere la consapevolezza dell’importanza del rispetto della legge. Il nostro obbiettivo è quello di incentivare le attività lavorative, ricreative e formative, sviluppando un dialogo stretto con la famiglia che deve partecipare in modo attivo e creando luoghi adatti ad accogliere le visite dei minori figli di detenuti”.

“Sappiamo che molto è ancora da fare e che la situazione delle carceri richiede grande impegno e coraggio nelle istituzioni, ma da parte nostra c’è la disponibilità e la volontà di agire con determinazione come abbiamo fatto fino ad oggi. Sperando che presto possano esserci con Voi altre occasioni di confronto, di dialogo e di riflessione su questi temi, auguro a tutti buon lavoro e Vi saluto calorosamente”.

Cosimo Maria Ferri

 

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