Il film su Vassallo in Tv accende le polemiche

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Castellitto_VassalloIn tanti hanno seguito ieri sera  il film «Il sindaco pescatore», sulla vita di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010. Il film ha ripercorso le tappe salienti della vita politica e personale del primo cittadino. La pellicola ha alimentato però diverse polemiche, ancora prima di essere trasmessa in tv. Dapprima l’invito della Fondazione «Angelo Vassallo Sindaco Pescatore» solo a tre sindaci cilentani per la prima tv, poi le parole dell’ex presidente del Parco del Cilento, Giuseppe Tarallo.

«La figura di Angelo, alla quale mi piacerebbe tanto credere, la si sta costruendo come una favola che si autoalimenta, e che ormai prescinde quasi del tutto dalla sua base storica e reale», ha scritto Tarallo sul suo profilo facebook. Poi, l’affondo nei confronti del compianto sindaco di Pollica si è fatto ancora più duro. «È una favola, un mito, – ha precisato Tarallo – che così come raccontato non può che far bene in un paese come il nostro dove la politica, la brutta politica e i suoi personaggi, ai vari livelli, sono sempre peggiori, inguardabili, quasi da ribrezzo. Mentre esempi di bella politica è raro trovarne».

A prestare il volto a Vassallo è Sergio Castellitto: «Il paradosso è che questo film non avremmo mai voluto farlo, vorremmo che Angelo fosse ancora con noi. Non è solo una biografia ma una ferita aperta» ha detto l’attore, sottolineando «il paradosso tutto italiano: chi fa il suo lavoro con impegno e onestà è un eroe». Vassallo non era un eroe né, probabilmente, avrebbe voluto esserlo ma, aggiunge Castellitto, «ci insegna molte cose. Per esempio, che dietro all’idea di buona politica non può non esserci un’idea poetica che vola verso un sogno».

Il parlamentare Simone Valiante ha così commentato il film su Vassallo:  Sto vedendo la fiction dedicata al caro Angelo. Belle e toccanti le scene familiari. Veritierie. L’intuito politico ed amministrativo di Angelo, i suoi successi, la sua determinazione. Il ruolo di Eugenio. Vedo personaggi che arrivano da Roma e girano nel paese, che francamente la cronaca non ricorda. Peccato che mancano quelli veri tipo il caro Erminio. Mi fa specie per il povero Domenico Palladino ed i suoi fratelli vedere quelle scene da bar di Scampia, che francamente….

Posso comprendere che si romanzano le storie nei film e nessuno più di chi ha vissuto la storia amministrativa di quegli anni con Angelo, conosce la sua passione ed il lavoro straordinario fatto per Pollica, oltre alla straordinaria carica di entusiasmo che tanti di noi, amministratori locali, trasferimmo in quegli anni nel governo delle nostre piccole comunità avendo al proprio fianco una Regione amica, con un presidente che si chiamava Antonio Bassolino ed un vice presidente di nome Antonio Valiante. Respingo, tuttavia, con sdegno, nel rispetto di una terra e di un popolo che tanto ha dato a me e ad Angelo, la versione degradata e caricaturale del Cilento che non e’ mai stato ne’ arretrato, ne’ terra di conquista per la criminalità e per la corruzione! ‪#‎grazieAngelo‪#‎graziecilentani Sempre!”

5 Commenti

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  • Non si menziona nessun personaggio strano che arriva da Roma ma semmai dalle province di Napoli e Salerno.
    Semmai sono questi nuovi distratti politicanti di origine cilentana che erano spensierati in qualche locale a Roma mentre il Sindaco pescatore ristabiliva dignità e legalità’ nelle zone amministrate.
    Sciacquatevi la bocca quando parlate di Vassallo e prestate più’ attenzione quando decidete di vedere la TV.

  • Simone Valiante Prrrrrr!!!!….quando guardi il film su Vassallo, chiudi la Playstation.
    Vergogna!!!

  • Mi piace Castellitto peccato che fisicamente era totalmente diverso, Vassallo era magrolino e non portava la barba, Castellitto poi ha fatto fatica a parlare il dialetto cilentano, sembrava un misto forzato tra il nocerino e il barese

  • Il film andava benissimo, se ambientato a Scampia o a Casal di Principe, ma il Cilento è la parte sana della Campania, almeno per ora. Il regista ha scopiazzato un po’ “Benvenuti al Sud”, barattando gli stessi errori geografici e socioculturali, in cambio della stessa popolarità di un film altrettanto squallido, poiché hanno ambientato nel nostro paradiso terrestre, il cancro sociale di Napoli e Caserta. Un film girato sui luoghi comuni e su ciò che il resto d’Italia pensa della Campania, anzi dei napoletani. Le cause della tragedia di Pollica, vanno ricercate tra le due province della Campania che vengono ogni estate qui a villeggiare, sporcando i nostri territori con i loro parcheggiatori abusivi, il loro accento sguaiato, i loro venditori di calzini, i loro cantanti neomelodici e soprattutto tanta, ma veramente tanta spazzatura. Ad agosto i nostri territori, che per undici mesi all’anno sembrano un paradiso, sembra la loro Terra dei fuochi. Per anni gli abitanti di queste due province, hanno inquinato le loro terre e il loro mare, che ormai non è più balneabile. Vengono qui da noi, portandoci i loro problemi. Ad agosto, abbiamo il record delle persone che per uscire di casa, si recano a firmare perché agli arresti domiciliari. Indovinate da dove provengono? Via i napoletani e i casertani dal Cilento. Inutile cercare capri espiatori altrove, hanno manipolato persino le notizie di cronaca, sono loro il male dell’intera Campania. Statevi a casa vostra e girate nelle vostre strade i film più adatti alla vostra gente. Se proprio volete vedere un film capolavoro, si chiama io speriamo che me la cavo, di Lina Wertmüller. Nessun commento negativo per Benvenuti al sud e per Il sindaco pescatore, ma andavano ambientati nella Terra dei fuochi e non in un posto come il nostro, che ha l’unica colpa di essere ancora una terra vergine e facile preda di chi ogni estate parte da quelle zone, per imbrattare il nostro mare e il nostro nome. Questi sono i nostri turisti, guardate il video.

    https://www.youtube.com/watch?v=7jfcQueQ9SU

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