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Riconoscimento in memoria delle vittime delle Foibe: approvato emendamento di Tino Iannuzzi

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Tino Iannuzzi, Deputato salernitano del Partito Democratico, ha presentato con la Collega Simona Malpezzi un Emendamento che è stato approvato dalla Camera dei Deputati nell’ambito del Decreto Legge cosiddetto Mille-Proroghe n. 201/2015, al fine di consentire la riapertura dei termini per dieci anni,  ai fini della concessione del Riconoscimento in Memoria ed in Onore delle Vittime delle Foibe. La legge 30 marzo 2004 n. 94 infatti, ha finalmente deciso, dopo tanti e troppi anni di silenzi ed oblio molto gravi e del tutto ingiustificati,  la  “Istituzione del «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e la concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.

In questo spirito l’articolo 3 di tale legge ha previsto un Riconoscimento “una apposita insegna metallica con relativo diploma” in Memoria ed in Onore delle tantissime Vittime delle Foibe, quella terribile tragedia che, negli anni della seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, colpì e straziò con feroci massacri e con inaudita e barbara violenza la provincia di Trieste, la Venezia Giulia, la Dalmazia, Istria e Fiume. I termini per la concessione del simbolico, ma importante e giustissimo Riconoscimento ai Familiari ed ai Congiunti delle Vittime delle Foibe, erano scaduti nel 2014.

Con l’approvazione dell’emendamento questi termini sono stati prolungati per dieci anni e fino al 2024, come era stato da tempo e a giusta ragione sollecitato dalle Associazioni e da tante Famiglie, che in quella fase così’ buia e tragica della nostra Storia hanno perduto con tanta cieca e brutale ferocia propri Cari che meritano di essere per sempre ricordati dallo Stato Italiano.

 

Anche questo è un modo simbolico ma indispensabile per conservare e rinnovare sempre la memoria della Tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro Terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra, e della più complessa vicenda del confine orientale.

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