“Vi dichiaro divorziati”, l’Avvocato Gassani ha presentato il suo libro anche a Salerno

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gianettore gassani feltrinelliGian Ettore Gassani, presidente nazionale degli avvocati matrimonialisti italiani,  ieri alla Feltrinelli ha presentato il suo ultimo libro: “Vi dichiaro divorziati”.  Il libro nasce da una costola del precedente “I perplessi sposi”, in cui Gassani si soffermava sulla nuova “era” del divorzio che si era esteso anche alle persone over sessantacinque e preannunciava anche un inquietante fenomeno che all’epoca era agli inizi: la violenza sulla donna. Gassani nel suo ultimo libro riprende questi argomenti in maniera più approfondita ed accuratamente documentata. La sua analisi tocca vari argomenti quali la carenza di normativa sulle unioni civili, tema più che mai attuale, l’introduzione dei patti prenatali.

«Quello dell’avvocato di famiglia è un lavoro più che mai complesso – spiega Gassani – in quanto noi avvocati matrimonialisti abbiamo a che fare con i sentimenti e con le vite distrutte dei nostri clienti e spesse volte anche con vere e proprie tragedie sociali». Gassani spiega che «ormai l’ottanta per cento dei delitti avviene in famiglia e che non ci si può approcciare ad un istituto serio come il matrimonio come venti anni fa poiché i tempi sono cambiati; oggi ci si sposa di meno e ci si separa di più». Se nel 1974 venivano celebrati 400mila matrimoni, oggi sono solo 190mila. Eccetto che al Sud. La Campania, spiega Gassani, è un’ isola felice, in quanto ci si separa molto di meno che al nord, anzi al sud il concetto stesso di matrimonio è più che sentito. Un vero paradosso, secondo l’autore, dato che gli abitanti del sud, più povero economicamente, faticano a trovare maggiormente un lavoro e dunque a farsi una famiglia.

L’arrivo a Salerno dell’avvocato Gassani era stato preceduto da alcuni lanci di agenzia relativi al prossimo varo della legge sulle unioni civili definita dal presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani  una legge “malata”, “con profili di incostituzionalità”, che introduce “differenziazioni odiose” e isola l’Italia dal resto del mondo poiche’ “non c’e’ nessun Paese in cui la fedelta’ sia un optional dal punto di vista giuridico”.

“L’obbligo di fedelta’ esiste in tutto il mondo occidentale”, aveva detto all’Agi Gassani. “Addirittura negli Usa e in Gran Bretagna si possono sottoscrivere patti prematrimoniali che prevedono, per chi tradisce, il pagamento di somme ingenti”. Ma anche in Italia “negli ultimi 10 anni la Cassazione ha sancito che l’infedelta’ va risarcita, se essa e’ stata causa del tracollo del matrimonio e non sua conseguenza”. Dunque, il testo sulle unioni civili “svuota di signficato il senso dell’amore omosessuale, che invece ha bisogno di tutela piena” e crea “una sorta di matrimonio di serie b”. Del resto, sottolinea l’avvocato, l’infedelta’ “e’ un fatto illecito”, “la legge prevede che essa sia il collante di una coppia”, “un obbligo e non solo un fatto morale”. Esiste cioe’ “l’obbligo di non tradire e il diritto di non essere traditi”; ecco perche’ il tradimento puo’ comportare “l’addebito della separazione” e “il diritto a chiedere il risarcimento dei danni”.

“Sono favorevole alle unioni civili – prosegue Gassani – anche se sarebbe stato piu’ coerente chiamarle matrimoni, visto che hanno la stessa struttura del matrimonio, gli stessi diritti e doveri, fatto salvo l’obbligo di fedelta”. Ma questa differenziazione “mi lascia perplesso”: “e’ come se gli omosessuali fossero portatori di diritti minori o come se la sofferenza di un omosessuale tradito non fosse meritevole di tutela e di sanzione”. “Come si puo pensare di fondere due vite insieme in una unione civile, con una struttura molto simile al matrimonio, con il concorso nel mantenimento, con la possibilita’ di un solo cognome, con diritti successori e, alla fine, espungere l’obbligo di fedelta? Mi sembra un’offesa, si dice loro, ‘siete una coppia di serie b e se uno tradisce l’altro o umilia l’altro non ha obblighi'”, sottolinea il matrimonialista, secondo cui il testo presenta “profili di incostituzionalita’” poiche’ “viola l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza dei cittadini”.

“La ritengo una scelta politica sbagliata e da tecnico del diritto mi pare un’aberratio piu’ legata a una questione ideologica e culturale che alla effettiva tutela dei diritti civili”. In piu’, “stiamo mettendo nei guai la Corte Costituzionale che certamente verra’ chiamata a pronunciarsi”. “E’ vero che la legge deve passare”, mette in guardia Gassani, ma cosi com’e “stiamo sfornando una legge gia malata”.

 

Il

libro, attraverso il matrimonio, vuole analizzare per bene e senza retorica la procedura del divorzio e anche un fattore molto interessante descritto anche da Alberoni in vari studi: l’atteggiamento dell’uomo e della donna di fronte alla fine della loro relazione.

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