Per le condotte accertate dal 24.09.2015, con l’avvento della nuova normativa in materia di lavoro, l’entità della pena va da un minimo di 1.500 ad un massimo di 9.000 euro per ogni lavoratore impiegato “in nero” per meno di 30 giorni e da un minimo di 3.000 ad un massimo di 18.000 euro per ogni lavoratore impiegato “in nero” per più di 30 giorni.
Nel caso di specie la sanzione amministrativa irrogata è stata quantificata in misura ridotta per 85.780,00 euro. Qualora il trasgressore non fornisca la prova dell’avvenuta regolarizzazione dei dipendenti e del pagamento della sanzione entro i prescritti termini, detta sanzione lieviterà notevolmente, superando i 400.000 euro. La Guardia di Finanza ha intensificato le ispezioni rafforzando il dispositivo di controllo attraverso costanti e continui interventi presso gli operatori economici che utilizzano personale dipendente.
La lotta al sommerso da lavoro si inserisce nella più ampia azione del Corpo a tutela dei lavoratori, sia assistenziale che previdenziale, nonché a tutela degli interessi erariali del Paese, nel rispetto della normativa e con lo scopo di porre le basi per garantire adeguati standard di competitività, che consentano alle attività economiche di confrontarsi tra loro in un mercato equo e paritetico.
(Comunicato Guardia di Finanza – Comando Provinciale Salerno)
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